‘Questa vicenda ha evidenziato gravi falle del sistema che vanno sistemate dalla politica’
La politica si muoverà sia in Ticino sia a Berna per evitare che altri genitori con figli nei reparti di oncologia si ritrovino in futuro nella stessa situazione della famiglia del Mendrisiotto, che si è vista negare la copertura di un farmaco oncologico per prevenire le recidive. Non è il primo caso, ma si spera sia l’ultimo. La deputata socialista Marina Carobbio intende portare il caso alla Commissione di sicurezza sociale e della sanità del Nazionale: «Oggi abbiamo un concetto nazionale per le malattie rare che punta a favorire un migliore riconoscimento e una presa a carico dei pazienti – ha detto la deputata alla ‘Regione’ (vedi l’edizione di martedì) –. Sarebbe opportuno averlo per analogia anche per l’oncologia pediatrica, così da poter usare in Svizzera cure omologate altrove e vedersele rimborsare senza problemi dalle casse malati». «Se andrà davvero in porto è una buona soluzione», dice l’oncologo pediatra Pierluigi Brazzola. Intanto, «sarebbe opportuno – precisa il medico – avere un organo super partes, tra oncologi e casse malati, che faccia da arbitro in queste decisioni. Oggi in caso di ricorso decide il perito dell’assicurazione». Anche il deputato Udc Marco Chiesa farà i suoi passi, chiederà al Consiglio federale come risolvere i casi in cui il medicamento non è riconosciuto da Swissmedic mentre il medico lo reputa indispensabile.
Trentamila franchi in pochi giorni
Soddisfatti i deputati Henrik Bang (socialista) e Giorgio Fonio (Ppd), che con gli altri membri di comitato dell’associazione ‘Quii da la cursa’, hanno lanciato una colletta, che ha raccolto in pochi giorni attorno ai 30mila franchi. «Saranno versati alle associazioni che aiutano attivamente il servizio di oncologia pediatrica nel sostegno dei pazienti e delle loro famiglie che ci ha indicato il dottor Brazzola», spiega Bang. I due politici in una lettera aperta hanno dato mercoledì una sorta di ‘ultimatum’ ai manager della cassa malati. «Siamo soddisfatti della decisione presa dall’assicurazione. Questa storia si conclude nel migliore dei modi, anche grazie alla grande solidarietà di tanti cittadini, li ringraziamo tutti». Bang e Fonio precisano che questa triste vicenda ha evidenziato che «il sistema contiene delle falle importanti che vanno sistemate nel più breve tempo possibile». I due politici sono venuti in contatto con un mondo fatto di sofferenza, ma anche di volontari e associazioni che sostengono i bambini malati e i loro familiari: «A tutti loro va la nostra stima e gratitudine». È in fase di allestimento un’interrogazione interpartitica che chiederà al governo se ci sono altri casi in Ticino, quali margini di manovra ha il Cantone e se farà pressione sulla deputazione ticinese a Berna.