Tassa Lia emessa nonostante la sospensione: pura esigenza contabile, non sarà sollecitata
Una necessità contabile o poco più. Si spiegherebbero così le fatture per la raccolta della tassa 2018 inoltrate dalla commissione che gestisce l’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (Lia). “L’emissione delle fatture – scrive il consesso in un comunicato – non viola le indicazioni del Lodevole Consiglio di Stato in quanto non saranno attivate azioni di incasso forzato”. In poche parole, le richieste di pagamento della tassa Lia 2018 sono state emesse “nel rispetto dell’ordinamento in vigore”, ma se non vengono pagate non succederà... nulla. Almeno per ora, anche se appare sempre più verosimile l’abrogazione della ormai celebre legge. Il messaggio del governo con cui si propone la cancellazione della discussa normativa gode infatti del sostegno trasversale della Sottocommissione della legislazione, che sta analizzando il dossier. E l’abrogazione potrebbe finire in aula del parlamento già a settembre. Intanto nei giorni scorsi erano emerse ancora delle perplessità da parte di alcuni artigiani, stupiti dall’aver ricevuto la fattura per l’anno in corso, nonostante la Commissione di vigilanza Lia abbia sospeso le attività in attesa della decisione del Gran Consiglio. Nella nota, la Commissione ribadisce di aver emesso le fatture nel rispetto della legge, che per ora è in vigore, e che “prevede la tenuta a giorno della contabilità”. Emissione sollecitata anche “dal revisore esterno Lia affinché i conti possano riflettere la reale situazione finanziaria”.