Campione, dal casinò 24 milioni in 5 anni
L’insolita ora d’inizio della seduta del Consiglio comunale di Campione d’Italia (ieri sera 21.20) era un obbligo di legge, conseguenza della nomina giovedì pomeriggio del commissario ad acta Angela Pagano, nominata dal presidente della Repubblica su indicazione del Ministro dell’Interno. Della seduta, la Pagano doveva essere informata almeno 24 ore prima della riunione, dopo che quella del giorno prima era andata buca, perché un consigliere aveva ricevuto in ritardo il piano di ristrutturazione del Casinò, che entro mercoledì 25 luglio dovrà essere presentato al Tribunale fallimentare, chiamato ad esprimersi sulla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Como per inadempienza finanziaria. La decisione dei giudici comaschi, visto il periodo feriale, si conoscerà a metà settembre. L’alternativa al fallimento della casa da gioco, che avrebbe conseguenze devastanti per la comunità campionese, è il concordato preventivo chiesto dalla Casinò di Campione d’Italia Spa, società di gestione dell’unica azienda dell’enclave. Il piatto forte della seduta di ieri sera in Consiglio comunale era il piano di ristrutturazione del debito del Casinò, contenente le misure di risanamento aziendale nell’arco di cinque anni (2018-2022). Il piano si basa sull’accordo di riduzione del costo del personale, raggiunto con le Organizzazioni sindacali, dopo una lunga e sofferta trattativa che è riuscita a evitare 156 licenziamenti collettivi. Per quanto è stato possibile sapere, il piano prevede un recupero degli incassi del Casinò che da un anno, soprattutto dal gennaio scorso, sono in forte calo, tanto da far sorgere preoccupanti interrogativi. Alla discussione di ieri sera guardavano con giustificato interesse i dipendenti del Comune che da oltre 5 mesi non ricevono lo stipendio, a causa dei mancati trasferimenti di risorse da parte del Casinò. Una situazione che ha portato alla dichiarazione di dissesto finanziario. Il piano di risanamento aziendale prevede trasferimenti alle casse comunali per complessivi 34 milioni di euro: 2,112 milioni di euro (2018); 2,716 milioni (2019); 4,400 milioni (2020); 6,700 milioni (2021) e 9,388 milioni (2022), più altri soldi derivanti dal vecchio debito. Trasferimenti che sottintendono la necessità di ridurre in modo sensibile i dipendenti comunali (ora oltre cento). Un taglio ai livelli occupazionali, oltre che agli stipendi.