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Quando per un ‘like’ si fa la figura dell’imbecille

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Che la mamma degli imbecilli sia sempre incinta, più che un luogo comune è una triste constatazi­one. E fa male accorgersi che anche i tifosi del ciclismo, un tempo mosche bianche per la loro sportività, si sono adeguati all’inciviltà di tanti loro colleghi di altri sport. Quanto successo giovedì sull’Alpe d’Huez (ma sono scene che già da qualche anno si ripetono) è uno schiaffo in faccia a chi vuole credere che il ciclismo (e il suo pubblico) continui ad essere qualcosa di diverso. Ovvio, gli imbecilli rimangono una percentual­e ridotta rispetto alla massa degli spettatori, ma pochi sono pure i teppisti degli stadi di calcio... La triste constatazi­one è che gli appassiona­ti di ciclismo sono sempre meno, scalzati da chi sulle salite ci va non per seguire uno spettacolo, ma per essere lo spettacolo. Nell’epoca dei social media cosa c’è di più gratifican­te di un selfie preso al volo a fianco di un ciclista nel pieno del suo sforzo? O di un like sulla foto di un fumogeno messo sotto il naso a chi di ossigeno non ne può perdere nemmeno una molecola? Senza parlare di chi pensa di potersi fare giustizia da solo andando a colpire un ciclista (nel caso specifico Froome) reo di essere troppo forte e (forse) non abbastanza pulito. Di pugni nella storia del ciclismo ne sono già volati (basterebbe chiedere a Merckx, nel 1975 sul Puy-de-Dôme), ma la deriva imboccata negli ultimi anni dal tifo senza cervello è preoccupan­te. Il ciclismo è uno sport che non richiede l’acquisto di un biglietto d’ingresso e così deve rimanere. Ma è altresì impensabil­e transennar­e sui due lati 14 km di salita per cercare di tenere gli esagitati a debita distanza dagli atleti. Certo, ci vorrebbe un servizio d’ordine ben più imponente, ma come si possono controllar­e centinaia di migliaia di spettatori lungo una salita come l’Alpe d’Huez (o il Ventoux, per ricordare quanto accaduto due anni fa)? Bisognereb­be colpirne dieci per educarne mille, ma forse nemmeno basterebbe. Però sarebbe un inizio: una sorta di carro scopa incaricato di individuar­e e multare (se del caso fermare) tutti gli imbecilli basterebbe a farne calare il tasso di natalità? SEBA

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