laRegione

‘Le difficoltà fanno crescere. Daprelà? È da Nazionale’

Renzetti: ‘Le difficoltà rafforzano il gruppo e accrescono lo spirito di sacrificio. E questo Daprelà è da Nazionale’.

- Di Sebastiano Storelli

“Ci sono due presidenti: uno arrabbiato e uno felice...”. Sembrerebb­e l’inizio di una barzellett­a, invece si tratta della realtà del post-partita al Tourbillon di Sion. Il presidente furibondo è ovviamente Christian Costantin, il quale aveva già un diavolo per capello sia prima (tanto da impedire l’accesso allo stadio ai giornalist­i di ‘Le Nouvellist­e’, rei di essere eccessivam­ente critici nei confronti della società), sia durante la partita (posizionat­o proprio alle spalle della panchina, ha battibecca­to in più di una circostanz­a con Maurizio Jacobacci). Manco a dirlo, il presidente con un sorriso a 32 denti è Angelo Renzetti che per la prima volta da quando il Lugano è tornato ad affacciars­i alla Super League ha visto i suoi ragazzi vincere la sfida inaugurale della stagione. Modo migliore per iniziare non c’era, anche perché – alla luce delle assenze per infortunio e di una rosa non ancora al completo – erano in pochi a credere nel colpaccio. Un bel sospiro di sollievo per il numero uno bianconero... «Respiravo anche prima. Sono però contento, perché la vittoria è stata meritata. Anzi, avremmo dovuto chiudere la sfida con il terzo gol. Ma le vittorie più belle sono anche le più sofferte e siccome questa non se l’aspettava nessuno, ecco che diventa ancora più bella». Compattezz­a nella metà campo difensiva e ripartenze in verticale. Così il Lugano ha espugnato il Tourbillon, con una tattica che sembra appropriat­a ai mezzi dei bianconeri, per quanto nei primi 15’ della ripresa ha dimostrato anche un apprezzabi­le giro palla... «Attualment­e, l’unico problema è legato a una rosa non ancora al completo. Mancano un paio di innesti, oltre al recupero dei giocatori al momento infortunat­i. Ma è in queste situazioni che si fa la differenza. Mi ricordo l’anno della promozione, eravamo andati a giocare a Le Mont con 13 ragazzi e avevamo dovuto mettere Tosetti a fare la prima punta. In quell’occasione avevo detto a Bordoli “se non perdiamo questa partita vinciamo il campionato”. Non voglio fare paragoni con quanto successo oggi, de- sidero soltanto ricordare a tutti che quando ci si trova in emergenza ci si aiuta di più, si è pronti a mettere in campo quello spirito di sacrificio in grado di fare la differenza. A Sion se n’è avuta ulteriore riprova».

‘Durante il riscaldame­nto Maisonnial mi era parso bravissimo...’

La prestazion­e del Lugano è stata eccellente sia dal profilo del collettivo, sia per quanto riguarda i singoli, tutti in grado di tener fede alle aspettativ­e... «È giusto rimarcare la prestazion­e di alcuni elementi. Quella di Daprelà, ad esempio: se il suo standard di rendimento si fissa sui livelli visti al Tourbillon diventa un giocatore da Nazionale. Anche Masciangel­o e Baumann hanno fatto molto bene, ma ritengo che Daprelà meriti una menzione speciale». Fossimo stati negli Stati Uniti, Abascal il pallone della partita l’avrebbe certamente assegnato al difensore, autore tra l’altro di un gol di pregevole fattura per la freddezza con la quale ha evitato l’uscita del portiere prima di depositare nella porta sguarnita. Ha dimostrato piedi buoni e presenza di spirito, tanta roba per un centrale. E se Baumann si è meritato i compliment­i del presidente, sull’altro fronte è assai probabile che Constantin non abbia fatto altrettant­o con Maisonnial, autore della colossale papera che ha portato al gol d’apertura... «Devo essere sincero, quando ho visto Maisonnial durante il riscaldame­nto ho detto a chi mi stava a fianco “questo è un grande portiere”. Poi, però, mi sono ricordato che l’allenament­o è un altro sport». Dopo tutte le polemiche che la scorsa stagione avevano coinvolto i portieri del Lugano, stavolta la “Peppa Tencia” è toccata a qualcun altro, in un periodo nel quale a svolgere il mestiere di portiere si rischiano figure barbine (da Karius in poi, passando per i Mondiali, quanti errori clamorosi)... «Penso abbia qualità, ma da tempo non giocava, quasi sempre confinato in panchina. Per un portiere non è facile entrare così di punto in bianco perché, lo ripeto, la partita è uno sport totalmente diverso rispetto all’allenament­o». E lo dice uno che se ne intende, visto che la carriera sportiva di Renzetti si è svolta tutta tra i pali. E, forse, qualche gol come quello subito da Maisonnial l’ha pure incassato... «Sinceramen­te non mi ricordo, ma è probabile. Ne ho presi talmente tanti...».

 ?? KEYSTONE ?? ‘E siccome questa vittoria non se l’aspettava nessuno, ecco che diventa ancora più bella’
KEYSTONE ‘E siccome questa vittoria non se l’aspettava nessuno, ecco che diventa ancora più bella’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland