Caso Benalla, si fa a scaricabarile
Ministro dell’Interno e prefetto di Parigi si chiamano fuori. L’ex gorilla in difesa di Macron.
Parigi – Lo scandalo legato ad Alexandre Benalla, l’ex guardia del corpo e collaboratore di Emmanuel Macron indagato per le violenze del primo maggio a Parigi, blocca le riforme di Emmanuel Macron. Il progetto di revisione della carta fondamentale è stato rinviato, dopo giorni di paralisi in parlamento. «Se ne riparla dopo l’estate», annuncia il ministro per i rapporti col parlamento e delegato generale di En Marche!, Christophe Castaner. Intanto, attraverso i suoi legali, il 26enne fidato gorilla del presidente si dice “sbalordito” per la bufera che si sta abbattendo sull’Eliseo e denuncia “l’uso mediatico e politico” della vicenda. Un modo, accusa Benalla, di “colpire la presidenza”, quando invece lui voleva solo “dare man forte” agli agenti dopo aver individuato due “soggetti particolarmente virulenti” in Place de la Contrescarpe. Insomma, la sua è stata una “iniziativa assolutamente personale”. Ieri sono cominciate le audizioni presso le due commissioni d’inchiesta parlamentari. Ad aprire le danze, in mattinata, l’audizione in Senato del traballante ministro dell’Interno, Gérard Collomb, che si è difeso dall’accusa di non aver sollecitato la giustizia, malgrado fosse a conoscenza dei fatti sin dal 2 maggio. «Vengo criticato per non essermi rivolto al procuratore della Repubblica riguardo al filmato inerente a Benalla. Ma farlo non spetta a un ministro», si è giustificato, aggiungendo: «Mi ero accertato che il gabinetto della presidenza e la prefettura di polizia fossero a conoscenza dell’informazione. Agire spettava a loro, così è la procedura». Nel pomeriggio, dinanzi alla commissione d’inchiesta parallela dell’Assemblée Nationale, anche il prefetto di Parigi, Michel Delpuech, ha scaricato il barile sull’Eliseo, denunciando «derive individuali inaccettabili» e «favoritismi malsani». Domenica sera, dopo quattro giorni di imbarazzato silenzio, anche Macron ha lasciato trapelare i suoi primi commenti sul caso. «Fatti inaccettabili, non ci può essere impunità», ha dichiarato il leader francese accusato di aver coperto la sua fidata guardia del corpo per quasi due mesi, almeno fino a quando ‘Le Monde’ non ha portato alla luce i fatti. Sotto pressione, Macron ha annullato la trasferta di domani al Tour de France.