Utile in crescita per Julius Bär
Il Ceo della banca zurighese Bernhard Hodler non esclude acquisizioni importanti
Utile netto in aumento del 26% a 444 milioni di franchi per Julius Bär nel primo semestre di quest’anno. Lo ha annunciato ieri la banca zurighese in una nota, aggiungendo che è anche pronta a effettuare acquisizioni importanti. Se non si considerano i costi d’integrazione e ristrutturazione e gli ammortamenti su attivi immateriali, il profitto netto dell’istituto privato – presente anche a Lugano – è salito del 19% a 480 milioni. I risultati superano le previsioni degli analisti interpellati dall’agenzia finanziaria Awp, che prevedevano in media utili di 440 e 476 milioni. “Tenendo conto delle prospettive attuali, sono fiducioso che potremmo raggiungere i nostri obiettivi di afflusso di denaro e di efficienza in materia di costi”, ha sottolineato Bernhard Hodler, direttore generale di Julius Bär, citato nella nota. Gli averi in gestione hanno raggiunto i 399,9 miliardi, con un aumento del 3% rispetto a fine 2017. Le aspettative degli analisti erano di 405,5 miliardi. La progressione è dovuta al rilevamento del 95% di Reliance Group in Brasile e a effetti di cambio favorevoli di un miliardo di franchi, oltre che all’afflusso di nuovo denaro. Quest’ultimo ha registrato un incremento del 5%, su base annuale, a 9,9 miliardi di franchi ed è in linea con la forbice fissata tra 4 e 6 per cento. I ricavi d’esercizio sono aumentati del 12% a 1,79 miliardi, leggermente al di sotto delle attese che prevedevano un ammontare di 1,82 miliardi. Il margine lordo è rimasto pressoché invariato a 91,5 punti base. Inoltre la banca privata ha indicato che il numero di consulenti è aumentato di 79 unità dall’inizio dell’anno e che le spese per il personale sono progredite dell’11 per cento. Sempre ieri a margine della presentazione delle cifre, il Ceo Hodler ha affermato di non escludere «grandi acquisizioni». In tal caso l’istituto privato si rivolgerebbe al mercato dei capitali. Secondo Hodler i prezzi sono attualmente ancora troppo elevati, ma nel prossimo periodo (1-2 anni) è atteso un allentamento della tensione, ha spiegato il manager. Hodler ha anche fatto sapere che, complice la volatilità del mercato e le incertezze globali, è aumentato il bisogno di consulenza e di conseguenza è salito il numero di contatti con i clienti.