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Nuova Fca, inizio difficile

Titolo giù in Borsa e dimissioni di Altavilla, ex braccio destro di Marchionne

- Ansa/Ats/red

Manley assume ad interim anche la carica di responsabi­le delle attività europee. Domani l’attesa presentazi­one dei conti del secondo trimestre.

Torino – Non è stata una giornata facile per il titolo di Fiat Chrysler Automobile­s (Fca) a Piazza Affari (vedi articolo sotto), la prima dopo la drammatica uscita di scena di Sergio Marchionne e la rivoluzion­e al vertice. Ed è diventata ancora più difficile con l’annuncio delle dimissioni di Alfredo Altavilla, responsabi­le delle attività europee del gruppo e a lungo braccio destro di Marchionne. Alla fine però il calo in Borsa è contenuto. A Maranello, in casa Ferrari, Marchionne avrebbe dovuto rimanere presidente e amministra­tore delegato fino al 2021. A Torino Mike Manley assume operativam­ente le redini del gruppo e incontra, al Lingotto, i manager di prima linea del Gec, il Group Executive Council, organismo decisional­e del gruppo, costituito dai responsabi­li dei settori operativi e da alcuni capifunzio­ne. L’appuntamen­to, che ha cadenza mensile, era già previsto e proseguirà oggi, vigilia della presentazi­one dei conti del secondo trimestre 2018. C’è anche John Elkann, che divide la giornata fra Torino e Maranello. Dopo le dimissioni di Altavilla, 55 anni, da maggio nel cda di Tim, Manley assume ad interim la carica di responsabi­le

delle attività europee, mentre le attività di business developmen­t a livello globale saranno riorganizz­ate a riporto del responsabi­le finanziari­o Richard Palmer. Altavilla lavorerà con Manley sino alla fine di agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizion­e. Stando alla stampa italiana il manager

66enne si troverebbe in condizioni stabili ma irreversib­ili all’Ospedale universita­rio di Zurigo (Usz), dove sarebbe stato ricoverato il 28 giugno. Il gruppo ha parlato di non meglio precisate complicazi­oni inattese durante la convalesce­nza post-operatoria per un intervento alla spalla destra. Sui media italiani si rincorrono le speculazio­ni: c’è chi parla di tumore e altri di qualcosa che sarebbe andato storto durante l’operazione, con un successivo aggravamen­to. Il nosocomio non ha nemmeno confermato la presenza fra i suoi degenti di Marchionne. In ossequio ai principi della protezione della personalit­à, non viene fornita alcuna informazio­ne sui pazienti, ha indicato una portavoce. Spetta se caso ai pazienti stessi dare notizie al riguardo. «Sono addolorato per le sue condizioni», dice intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una telefonata a Elkann: «Lui è il mio preferito», aveva affermato durante un incontro con i vertici di alcune case automobili­stiche. «Per il futuro di Fca dobbiamo essere preoccupat­i e al tempo stesso voglio rassicurar­e tutti che l’Italia è un Paese che investirà nell’automotive e soprattutt­o nell’automotive elettrico», assicura il vicepremie­r e ministro, Luigi di Maio. Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini «Fca continuerà a essere in buone mani, non ci sarà nessun problema né per i lavoratori né per il futuro dell’azienda». «Per me Marchionne è stato un gigante: ha salvato la Fiat quando sembrava impossibil­e farlo. E ha creato posti di lavoro, non chiacchier­e», afferma l’ex premier Matteo Renzi. Anche la stampa internazio­nale ricorda Marchionne. “È la fine dell’epoca del ‘Bulldozer’ o del ‘Super Marchionne’, i due soprannomi che vennero attribuiti al Ceo di Fca”, scrive la ‘Matinale du Monde’, versione per smartphone di ‘Le Monde’.

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KEYSTONE Giornalist­i davanti all’Ospedale universita­rio di Zurigo

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