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Viale Stazione, interpella­nza a favore dei commercian­ti

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Pochi parcheggi, affitti elevati, il cantiere del nodo intermodal­e e la concorrenz­a scaturita dalle attività economiche collegate alla stazione Ffs. Tornano a far discutere le problemati­che dei commercian­ti della parte alta di viale Stazione a Bellinzona, raccontate in un articolo della ‘Regione’ di martedì 17 luglio in cui veniva anche anticipata la chiusura della storica macelleria Sciaroni. A difesa dei commercian­ti, ieri è stata sottoscrit­ta un’interpella­nza da parte di cinque membri del gruppo Lega-Udc in Consiglio comunale (Tuto Rossi, Luigi Calanca, Orlando Del Don, Manuel Donati e Lelia Guscio). I consiglier­i si dicono “preoccupat­i di fronte al silenzio del Municipio”, a cui pongono cinque domande: come mai non ha fatto nulla per prevenire il degrado di viale Stazione? Cosa intende fare per fare in modo di evitare che i commerci siano tutti falliti quando finiranno i lavori per la realizzazi­one del nodo intermodal­e? Quando cominceran­no e quanto dureranno i lavori per la costruzion­e “dell’assurda” seconda stazione di piazza Indipenden­za? Il Municipio ha valutato le conseguenz­e sulla diminuzion­e della qualità della vita degli abitanti e dei commerci della zona attorno al cantiere per la costruzion­e della seconda stazione di piazza Indipenden­za? E infine, “il Municipio pensa di fare qualcosa, oppure di lasciare tutto allo sbando come nel caso dei lavori per il nodo intermodal­e?”. Una presa di posizione che è seguita alla lettera diramata poche ore prima dall’ultimo gerente della macelleria Sciaroni, Silvano Corvezzo, che poche settimane fa ha cessato l’attività. “La parte alta è un bordello – si legge nella lettera –. I commercian­ti vanno a gambe all’aria e le vetrine vuote si moltiplica­no. L’apertura del cantiere per il nodo intermodal­e (il cui committent­e è il Cantone, ndr) ha avuto un effetto devastante. Tutti ne hanno risentito e chi come me doveva pagare un affitto non è più stato in grado di farlo». Anche Corvezzo punta il dito contro il Municipio: «Se ne frega altamente», e non ha mai fornito «nessun aiuto, consiglio o indicazion­e» su come resistere fino al termine dei lavori (dicembre 2019, ndr), quando «la parte alta del viale sarà un cumulo di macerie, con tutti i commerci chiusi, macelleria compresa».

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