‘Impossibile negoziare con chi non vuole farlo’
Navigazione, i marinai dell’ex Nlm e i sindacati scrivono al presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali
Dopo lo sciopero del 3 luglio i marinai dell’ex Navigazione Lago Maggiore negli scorsi giorni hanno scritto al presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali, nella speranza di riuscire finalmente a sbloccare la situazione riguardo alle trattative per il Contratto collettivo di lavoro (Ccl). Dal giorno dello sciopero – viene sottolineato in un comunicato – vi è stato un solo incontro informale con la direzione Snl, durante il quale si è palesata una flebile apertura. “La proposta, tuttavia – si legge –, era nettamente al di sotto delle aspettative minime del personale e non è neppure stata confermata formalmente. Chiesta dai sindacati, la documentazione da presentare in assemblea è stata negata. Ad un’ulteriore richiesta di un incontro ufficiale, la direzione Snl di fatto nicchia. Di questo passo non si può più continuare: è oggettivamente impossibile negoziare con chi si sottrae alla discussione evidenziando una chiara e risoluta volontà di non negoziare sui salari, elemento questo assolutamente centrale di ogni contratto di lavoro. Personale e sindacati hanno pertanto deciso di scrivere al presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali dal momento che l’azienda beneficia di importanti sussidi cantonali. E malgrado ciò vuole concretizzare un dumping salariale di enormi proporzioni ai danni dei propri dipendenti. Semplicemente inaccettabile e insostenibile”. Di fatto, come ribadito dalla direzione Snl, in 4 tornate negoziali infruttuose di trattativa, dal 1° gennaio 2019 i salari per gli ex dipendenti Nlm saranno quelli previsti dalla scala salariale del Regolamento aziendale Snl. Riduzioni quantificabili attorno al 15% e oltre. “L’ostinazione della direzione Snl – viene affermato – è ancor meno comprensibile alla luce del business plan presentato in più occasioni e in cui era stata individuata come via praticabile un adeguamento salariale del 5% dei salari Snl per tutti i dipendenti dei due laghi calcolato su 32 unità lavorative attive sul bacino svizzero del Lago Maggiore e non 17, che corrisponde all’attuale forza lavoro sul Lago Maggiore. La testardaggine della direzione Snl è inoltre uno schiaffo alla collettività considerato che questa azienda beneficia, grazie allo sciopero dell’anno scorso, di importanti sostegni finanziari da parte del Cantone – quantificabili attorno al milione di franchi –, ma che di fatto non riversa come contropartita con nessun adeguamento salariale a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda. I dipendenti ex Nlm sono indignati e per questo motivo hanno deciso di scrivere una lettera aperta al presidente del Consiglio di Stato, chiedendo non solo un incontro, ma soprattutto un intervento nei confronti di questa azienda affinché venga richiamata al proprio senso di responsabilità, essendo un’impresa che lavora su mandato dello Stato”. Per i marinai “la misura è colma e la pazienza è ormai agli sgoccioli”.