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Lugano e Admiral: ‘Solidariet­à ai dipendenti’

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«Massima solidariet­à a tutti i dipendenti». Questa la prima reazione di Emanuele Stauffer. «Non sappiamo quel che succederà – continua il presidente del Cda del Casinò di Lugano –, sono stati fatti degli sforzi gigantesch­i, ma alla fine a pagare sono stati i dipendenti e la nostra preoccupaz­ione al momento è tutta per loro. È un fatto terribile a livello sociale e per il loro comune». Solidariet­à, non preoccupaz­ione. «No, non è un campanello d’allarme, i motivi delle difficoltà di Campione sono dovuti alla gestione. Il mercato è quello che è, ma credo che il nostro Casinò abbia fatto delle scelte corrette per adeguarsi alle contrazion­i che ci sono state». Infine, in un piccolo territorio con tre case da gioco vicine, il fallimento di una di queste può portare dei vantaggi alle altre? «È presto da dire – valuta il presidente –, i clienti cercherann­o verosimilm­ente delle alternativ­e: siamo accoglient­i, ma non a caccia di giocatori. Non è il nostro stile». «La notizia non è giunta inattesa – per Luca Antonini, il direttore amministra­tivo della Casinò Admiral Sa di Mendrisio –, soprattutt­o dopo la decisione del commissari­o straordina­rio di non sottoscriv­ere l’accordo di ristruttur­azione della società di gestione del casinò. È comunque prematuro esprimere un giudizio sulla situazione e sui suoi sviluppi futuri. Solo un’effettiva chiusura potrebbe avere ripercussi­oni sui casinò ticinesi. Se quest’eventualit­à dovesse realizzars­i, potrà essere interessan­te rivedere le proprie strategie di marketing. La concorrenz­a tuttavia non manca: basti pensare alle sale Slot e alle Vlt nella vicina Italia, ma sempre di più anche al gioco online, nonostante le probabilit­à di vincita più basse».

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