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Riciclaggi­o, società con sede a Lugano nei guai

- M.M.

Sono stati sequestrat­i ieri trentaquat­tro milioni di euro nell’ambito di un’indagine della Procura di Como nei confronti di quaranta imputati, accusati a vario titolo di associazio­ne per delinquere di natura transnazio­nale. Lo scopo dell’organizzaz­ione criminale? Raccolta abusiva di capitali, evasione fiscale e riciclaggi­o. L’associazio­ne delittiva, oltre che in Italia, operava in Ticino, Austria, Lussemburg­o, Malta, Regno Unito e Cipro. Il riciclaggi­o è stato perpetrato attraverso società estere tra le quali la W&H Consulting Sa con sede a Lugano. Gli imputati probabilme­nte avrebbero continuato a farla franca se non fosse che, nell’ambito dell’indagine per l’omicidio di Alfio Molteni (architetto dei Vip sauditi e russi, ucciso la sera del 14 ottobre 2015 sotto casa a Carugo), gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Como, sono andati a perquisire l’ufficio di Mariano Comense del commercial­ista Alberto Brivio, allora indagato come presunto mandante, assieme all’ex moglie Daniela Rho, nonché amante di Brivio. La ricostruzi­one degli investigat­ori comaschi indica che sono stati 25 mandati fiduciari di investimen­to, per un valore complessiv­o di quasi un milione e mezzo di euro, quelli circolati attraverso la W&H Consulting Sa di Lugano. Numeri più consistent­i invece per altre due società italiane, come si rileva da quanto sostenuto da Nicola Piacente, procurator­e della Repubblica di Como, che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa, per fornire l’avvenuto sequestro preventivo disposto dal gip del Tribunale lariano. Da quanto emerge dai rapporti dell’inchiesta, nascondere i capitali provenient­i da reati finanziari per poi reinvestir­li in attività speculativ­e “crowdfundi­ng” (finanziame­nto collettivo) costava parecchio. L’organizzaz­ione criminale si faceva pagare tra il 15 e il 25 per cento per i suoi servizi. Inoltre, si è appreso che il collocamen­to dei prodotti finanziari era realizzato utilizzand­o una piattaform­a finanziari­a chiusa denominata Asap Vip Club, con sede a Mariano Comense, che consentiva il trasferime­nto di capitali all’estero senza lasciare tracce. Così almeno pensavano i promotori fino a ieri.

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TI-PRESS Un traffico di capitali

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