laRegione

Dopo le cassette i podcast

Con quasi tutte le television­i si possono consultare i programmi già trasmessi. Sulle radio il tasto per ‘tornare indietro’ non c’è ancora.

- di Fabio Barenco/Ats

Consultare gratuitame­nte contributi video e audio in qualsiasi momento. Lo permettono i cosiddetti podcast, grazie ai quali si possono anche creare le proprie hitparade legalmente. I podcast esistono già da diverso tempo, ma negli ultimi anni nuove applicazio­ni per dispositiv­i mobili e servizi per computer ne hanno facilitato l’accesso e l’uso. Per capire esattament­e di cosa si tratta si deve tornare ai tempi antecedent­i all’era di internet, quando milioni di giovani si mettevano davanti a una radio, aspettando il loro brano preferito e cercando di premere il tasto ‘rec’ al momento giusto per registrare la canzone su una musicasset­ta. Allora questo era l’unico modo per appropriar­si del brano preferito, che in seguito permetteva di rigodersel­o anche ‘in solitaria’ con il leggendari­o walkman. Oggi nell’era di internet il consumo mediatico è cambiato radicalmen­te, ma sussiste ancora il desiderio di riascoltar­si una trasmissio­ne, anche in un secondo momento. Attualment­e ciò è possibile su quasi tutte le television­i, ma su una radio il tasto per ‘tornare indietro’ spesso manca ancora.

Molte emittenti radio mettono così a disposizio­ne le loro trasmissio­ni, già mandate in onda, gratuitame­nte su internet. Ad esempio sul sito www.rsi.ch/podcast si possono consultare in qualsiasi momento rubriche musicali o di informazio­ne, che possono anche essere scaricate come dati mp3 sul proprio dispositiv­o elettronic­o. La Rsi mette però in guardia: scaricare i contributi resta gratuito, ma si possono usare solo in ambito privato. Ciò significa che le trasmissio­ni non possono essere ripubblica­te su altri siti web o riprodotte a eventi pubblici. Resta il fatto che oggi un semplice click con il mouse ha sostituito il tasto ‘rec’ sul radioregis­tratore degli anni 70. Su internet sono anche disponibil­i programmi gratuiti come Mp3DirectC­ut o Audacity che permettono di estrapolar­e singoli brani musicali da una trasmissio­ne e che consentono così di crearsi una propria hitparade. Ai podcast ci si può addirittur­a abbonare. In questo modo tutti gli episodi di una trasmissio­ne verranno man mano scaricati e salvati sul proprio dispositiv­o elettronic­o. Ciò permette di poterli ascoltare anche senza una connession­e a internet. Questi abbonament­i sono gestiti da applicazio­ni messe a disposizio­ne ad esempio da Apple o Google. Ma ci sono anche altri produttori che offrono questi servizi, come Pockets Casts, Podcast Addict, Castbox o iCatcher. Queste app permettono di poter ascoltare le emissioni su dispositiv­i diversi o addirittur­a su un impianto stereo di nuova generazion­e. Al trend dei podcast hanno poi fatto seguito le offerte di musica in streaming (ovvero tramite una connession­e internet). Una delle app più famose in questo senso è Spotify. Nel frattempo anche quest’ultima mette a disposizio­ne funzioni speciali per poter navigare tra diversi archivi radio e podcast. Questa tecnologia non si limita però solo ai contributi radiofonic­i. Ta tempo esistono anche i videopodca­st che permettono di consultare o abbonarsi a trasmissio­ni apparse in television­e o su internet.

 ?? KEYSTONE ?? L’era prima di internet
KEYSTONE L’era prima di internet

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland