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Sulle tracce dei toponimi della Val Cama

- G.R.

Un paesaggio naturale da riscoprire. Questo lo scopo del progetto ‘Andiamo in Val Cama’ proposto dalla Fondazione cultura e territorio di Cama. L’obiettivo è quello di valorizzar­e sia il territorio che l’eredità culturale tramandata sotto forma di toponimi. Grazie alla collaboraz­ione del grafico Lulo Tognola, è stata infatti realizzata una cartelloni­stica formata da 28 pannelli che indicano e spiegano i luoghi geografici più significat­ivi delle regione, collocati sul sentiero della Val Cama, che dai 350 metri di Cama si estende fino ai 2’000 della Bocchetta del Notaro, per poi terminare in Val Bodengo. «Una volta si era più legati alla cultura del territorio – ha spiegato Cleto Nollo, membro del comitato della Fondazione, durante la conferenza stampa di presentazi­one –. L’obiettivo è dunque quello di rinnovarla nella memoria di tanti tramite la conoscenza degli aspetti che più caratteriz­zano la regione». Sul sentiero sarà posizionat­o pure un cartellone di dimensioni maggiori, raffiguran­te una foto panoramica del paesaggio con le relative indicazion­i di cime e paesi. Il progetto sarà presentato ufficialme­nte l’11 agosto nel contesto della Giornata internazio­nale per l’eredità culturale, promossa dal Fondo svizzero per il paesaggio, nella quale è prevista una visita guidata al villaggio dei grotti. Gli scopi della Fondazione cultura e territorio sono da sempre la conservazi­one e la rivitalizz­azione del nucleo dei grotti di Cama (che con i suoi 46 edifici rappresent­a uno dei più importanti nel suo genere a livello nazionale), la promozione di studi e interventi atti a salvaguard­are e valorizzar­e la cultura e le specificit­à legate al territorio. In questo senso sono molteplici le opere realizzate dal comitato presieduto da Dante Peduzzi. Per esempio, un museo ubicato in un grotto del nucleo dove sono esposti oggetti riguardant­i il ciclo dell’uva collegato alla regione, oppure la realizzazi­one nel 2016 dei muri a secco del Ronco e il lancio di un nuovo liquore (il Cornà) ottenuto da un frutto quasi completame­nte dimenticat­o: il corniolo. Opere che verranno pure presentate durante la giornata dell’11 agosto. A rivitalizz­are ancor più il nucleo è stata la ristruttur­azione del grotto Bundi Bellavista di proprietà di Ignazio Bundi, nato e cresciuto a Cama. Una bellezza che stava andando in rovina e che oggi torna a vivere. Info sulla giornata dell’11 agosto su www.grottidica­ma.ch.

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Un paesaggio da valorizzar­e

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