Ricostruito il ‘pacchetto fuoco’
Il mezzo, che risponde all’evoluzione della tecnica, ha permesso di ripristinare l’operatività completa per il servizio tecnico urgente
È l’ultimo arrivato e si è fatto attendere. Ma da ieri il Corpo civici pompieri di Chiasso ha un nuovo veicolo di primo soccorso Mercedes Sprinter. con questo innesto, ha spiegato la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo Regazzoni, al suo fianco il comandante Davide Chiesa, «abbiamo ricostruito un perfetto tris di ‘pacchetto fuoco’ composto da un’autobotte, un’autoscala e un veicolo di primo soccorso. Questa nuova entrata ci consente, finalmente, di ripristinare l’operatività completa per il servizio tecnico urgente a favore della popolazione del nostro comprensorio». Si tratta, come sottolineato dal capo dell’Ufficio della difesa contro gli incendi Emanuele Bakopanos, di un mezzo per il primo soccorso «di nuova generazione, per darvi la possibilità di compiere la vostra missione in modo adeguato ai nostri tempi e in tutta sicurezza». L’investimento è stato di 204’497,45 franchi, ai quali vanno aggiunte alcune decine di migliaia di franchi per il relativo equipaggiamento. «Questa onerosa operazione si è resa possibile grazie al costante impegno e alla considerazione che gli assicuratori privati dedicano all’indirizzo dei componenti del mondo pompieristico – ha aggiunto Bakopanos –. È sufficiente allargare gli orizzonti per osservare, in modo tangibile, il notevole grado di prontezza e garanzia della protezione dei cittadini e delle cose, in risposta alle molteplici e sempre maggiori richieste di soccorso». Oltre all’evoluzione della tecnica, il nuovo veicolo di primo intervento risponde anche alle esigenze dettate dalla riorganizzazione in corso nel distretto. La stessa «ha di fatto richiesto delle riflessioni a tal proposito – è stato il commento di Corrado Grassi, comandante del centro soccorso di Biasca e presidente della Federazione cantonale ticinese corpi pompieri –. È un mio pensiero, ma credo che la disponibilità di sedi operative come quelle presenti nel Mendrisiotto sia una realtà che rispecchia situazioni analoghe nel resto della Svizzera, dove regioni fortemente urbanizzate e soprattutto trafficate vedono decentralizzare sedi sul territorio per garantire un miglior servizio alla cittadinanza e per rispondere in tempi brevi alle richieste di intervento». Tutto questo, «ovviamente accompagnato da una sostenibile dotazione. E qui – ha concluso Grassi – «è importante il compito federativo in essere del lavoro riguardante il progetto del nuovo concetto veicoli cantonale, che si chinerà anche su queste realtà». L’ultimo nuovo arrivo di un mezzo pesante alla caserma di Chiasso era stato festeggiato 16 anni fa. Per la capodica-
stero, «questo nuovo arrivo ci consente di interpretare un senso di rinnovamento nella pienezza del futuro, sottolineando che nessun operatore con la sola intelligenza né la migliore volontà può ottenere grandi risultati, se non è coadiuvato da mezzi tecnici che gli permettono di espletare le sue capacità».
Consorzio, mancano due Comuni
Il futuro prossimo porterà alla costituzione del Consorzio Centro soccorso cantonale pompieri del Mendrisiotto. All’appello mancano ancora i voti dei Consigli comunali di Brusino Arsizio e Rovio. Voti che verosimilmente non arriveranno prima del mese di settembre. L’obiettivo dichiarato resta comunque confermato: il nuovo ente sarà attivo da inizio 2019. «Chiederemo al Dfe una deroga per comunque procedere, mantenere i tempi previsti e dare avvio al Consorzio», conferma e conclude Sonia Colombo Regazzoni.