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Tax free: da settembre fattura digitale

Procedure più semplici e più rapide. A Como non si sta perdendo tempo.

- Di Marco Marelli

È alle dogane di Brogeda, Ponte Chiasso e Chiasso ferrovia che a livello nazionale si concentra il maggior numero di fatture rilasciate per gli acquisti ‘tax free’ che consentono ai cittadini extra Ue di vedersi rimborsare l’Iva del 22%. L’attuale procedura di rimborso è talmente complicata (coda agli uffici doganali o in agenzia) e poco convenient­e, in quanto le commission­i delle agenzie di ‘tax refunding’ sono elevate, che molti clienti ci rinunciano. Non succede così con gli svizzeri, ticinesi in prima fila. Lo dimostra il fatto che le tre dogane tra Como e Chiasso sono quelle in cui si concentra il maggior numero di fatture ‘tax free’. Del resto, quella del Lario e quella della Madonnina sono le città dello shopping a portata di mano per la clientela rossocroci­ata. Questo spiega il motivo per cui i commercian­ti lariani sono stati i più solleciti a mettersi alla prova con Otello 2.0, la piattaform­a che farà dimenticar­e le fatture cartacee e semplifich­erà ai clienti extra Ue le procedure di recupero dell’Iva. E dal 1° settembre per gli acquisti tax free, superiori ai 154,94 euro, diventano obbligator­ie le fatture digitali. Procedure di rimborso più semplici e più rapide che dovrebbero rappresent­are una carta in più per consolidar­e quella esistente e conquistar­e nuova clientela. Ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo sistema di fatturazio­ne elettronic­a e timbro digitale per la tax free la piazza comasca dimostra di non aver perso tempo, diversamen­te dal resto della nazione, in ritardo. Infatti, moltissimi commercian­ti si sono già attrezzati, anche perché hanno trovato corrispond­enza nella dogana di Ponte Chiasso che si è dimostrata pronta ad utilizzare la nuova tecnologia. In riva al Lario quattro giovani informatic­i hanno attivato il software gratuito ‘Stamp’, attraverso il quale – sostengono i commercian­ti comaschi che lo stanno utilizzand­o – l’Iva non viene già più pagata, per cui il cliente extra Ue non deve attendere il rimborso sulla carta di credito a 60 giorni. “È del tutto evidente che in questo modo si accentua nella clientela la propension­e a fare acquisti” commentano i commercian­ti comaschi. Pensiero unico per i commercian­ti milanesi e varesini.

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