Tax free: da settembre fattura digitale
Procedure più semplici e più rapide. A Como non si sta perdendo tempo.
È alle dogane di Brogeda, Ponte Chiasso e Chiasso ferrovia che a livello nazionale si concentra il maggior numero di fatture rilasciate per gli acquisti ‘tax free’ che consentono ai cittadini extra Ue di vedersi rimborsare l’Iva del 22%. L’attuale procedura di rimborso è talmente complicata (coda agli uffici doganali o in agenzia) e poco conveniente, in quanto le commissioni delle agenzie di ‘tax refunding’ sono elevate, che molti clienti ci rinunciano. Non succede così con gli svizzeri, ticinesi in prima fila. Lo dimostra il fatto che le tre dogane tra Como e Chiasso sono quelle in cui si concentra il maggior numero di fatture ‘tax free’. Del resto, quella del Lario e quella della Madonnina sono le città dello shopping a portata di mano per la clientela rossocrociata. Questo spiega il motivo per cui i commercianti lariani sono stati i più solleciti a mettersi alla prova con Otello 2.0, la piattaforma che farà dimenticare le fatture cartacee e semplificherà ai clienti extra Ue le procedure di recupero dell’Iva. E dal 1° settembre per gli acquisti tax free, superiori ai 154,94 euro, diventano obbligatorie le fatture digitali. Procedure di rimborso più semplici e più rapide che dovrebbero rappresentare una carta in più per consolidare quella esistente e conquistare nuova clientela. Ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo sistema di fatturazione elettronica e timbro digitale per la tax free la piazza comasca dimostra di non aver perso tempo, diversamente dal resto della nazione, in ritardo. Infatti, moltissimi commercianti si sono già attrezzati, anche perché hanno trovato corrispondenza nella dogana di Ponte Chiasso che si è dimostrata pronta ad utilizzare la nuova tecnologia. In riva al Lario quattro giovani informatici hanno attivato il software gratuito ‘Stamp’, attraverso il quale – sostengono i commercianti comaschi che lo stanno utilizzando – l’Iva non viene già più pagata, per cui il cliente extra Ue non deve attendere il rimborso sulla carta di credito a 60 giorni. “È del tutto evidente che in questo modo si accentua nella clientela la propensione a fare acquisti” commentano i commercianti comaschi. Pensiero unico per i commercianti milanesi e varesini.