La difficile eredità migratoria
Le persone di origine straniera vivono in condizioni finanziarie sfavorevoli
Le persone con un passato migratorio vivono sistematicamente in condizioni finanziarie e materiali più sfavorevoli rispetto a quelle di origine svizzera. Secondo i nuovi dati dell’Ufficio federale di statistica (Ust), ciò accade anche a parità di formazione o di età. In Svizzera il 37% della popolazione residente ha un antecedente migratorio. I dati sull’integrazione riguardanti il 2016 che l’Ust ha pubblicato ieri, mostrano differenze in materia di pari opportunità. Il tasso di povertà della popolazione dai 16 anni in su ammonta al 7,6%. Questo valore è significativamente più alto tra gli immigrati (8,5%) che tra gli indigeni (7%). Nella prima generazione la quota si attesta addirittura al 9,4%. D’altro canto, a partire dalla seconda generazione si riduce al 4,6%, quindi nettamente al di sotto della quota per le persone senza passato migratorio. Se si considerano le persone attive occupate, il tasso di povertà tra chi ha un passato migratorio si attesta al 4,6%, mentre tra gli indigeni è nettamente inferiore (2,9 per cento). Nel 2016, in Svizzera il tasso di tutti coloro che usufruivano dell’aiuto sociale si attestava al 3,3%. La quota era del 2,5% tra le persone nate in Svizzera e del 5,1% tra quelle nate all’estero. Sorprendentemente, lo scarto è particolarmente alto tra svizzeri e stranieri nati nella Confederazione, con rispettivamente un valore del 2 e del 9 per cento. In materia di salari, le differenze sono evidenti. Chi ha un passato migratorio dispone di uno stipendio mediano di 46’600 franchi contro quello di 53’500 franchi degli svizzeri. Analogamente, il tasso della deprivazione materiale è tre volte maggiore tra i primi rispetto ai secondi (8,8% contro 2,6%). Inoltre, gli immigrati fanno molta più fatica a sbarcare il lunario (19,6% contro 7,3 per cento). L’Ust ha anche interrogato i cittadini sulle pari opportunità: il 73,3% della popolazione residente di 16 anni e più è a favore di una Svizzera in cui gli stranieri abbiano le stesse possibilità, mentre quasi un quarto ritiene che si debba dare la priorità ai nativi. L’Ust ha comunque precisato che la migrazione non può essere considerata l’unica spiegazione nelle differenze di opportunità.