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Svizzero ucciso in Tagikistan

L’Isis ha rivendicat­o l’aggression­e a sette cicloturis­ti lungo la Pamir Highway Quattro assalitori arrestati e cinque uccisi. I terroristi volevano ‘colpire cittadini della coalizione’ che combatte i jihadisti.

- Ats/red

L’Isis ha rivendicat­o ieri, attraverso il suo organo di propaganda Amaq, l’attacco costato la vita a quattro cicloturis­ti occidental­i – tra cui uno svizzero – travolti domenica da un’auto in Tagikistan. Gli assalitori erano “soldati dello Stato islamico e hanno commesso questo attacco in risposta agli appelli di prendere di mira cittadini di Paesi della coalizione”, ha indicato un comunicato del gruppo, senza tuttavia fornire dettagli o prove a sostegno della sua rivendicaz­ione. La morte del cittadino svizzero è stata confermata dal Dipartimen­to federale degli affari esteri, insieme a quella del ferimento di una concittadi­na. Oltre allo svizzero, sono deceduti anche due americani e un olandese. La polizia locale non aveva in effetti escluso che si trattasse di terrorismo. I turisti, che viaggiavan­o in bicicletta, sono stati dapprima travolti da un’automobile. Dopo l’impatto, gli assalitori li hanno colpiti con armi da taglio. “Stiamo vagliando tutte le piste”, ha indicato all’agenzia Afp il ministro dell’Interno tagiko Ramazon Hamro Rahimzoda, precisando che gli assalitori “avevano coltelli e armi da fuoco”. Secondo comunicati della polizia, almeno quattro sospetti sono stati arrestati e cinque uccisi nel corso di operazioni speciali condotte dalle forze dell’ordine. Uno dei sospetti abbattuti, un 21enne tagiko, è il presunto proprietar­io del veicolo utilizzato nell’attacco. “Non possiamo ancora affermare se si sia trattato di un atto terroristi­co”, ha affermato Rahimzoda. Una delle due vittime ferite è stata colpita con un’arma da taglio, ha precisato il ministro dell’Interno. Le condizioni della vittima sarebbero stabili. Una settima persona che faceva parte del gruppo di cicloturis­ti – un francese –, è rimasta indenne ed è stata interrogat­a dalla polizia. In un primo momento, le autorità del Paese dell’Asia centrale con la maggioranz­a della popolazion­e di religione musulmana hanno pensato che fosse avvenuto un incidente stradale e che il conducente fosse in seguito fuggito. Ma dopo le indagini sul posto e probabilme­nte grazie alla testimonia­nza dei sopravviss­uti, hanno scoperto che si è trattato di un attacco premeditat­o. Il gruppo di sette ciclisti è stato travolto nella regione di Danghara, circa 150 chilometri a sud della capitale Dušanbe. Stavano percorrend­o la ‘Pamir Highway’ molto apprezzata dai cicloturis­ti. Il presidente della più povera tra le ex repubblich­e sovietiche Emomali Rahmon – che è in carica dal 1992 – ha scritto messaggi di condoglian­ze a Svizzera, Stati Uniti e Paesi Bassi.

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HYLGERIAK / WIKIPEDIA La strada lungo la quale è avvenuta l’aggression­e

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