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Il 5G è dietro l’angolo

A gennaio si apre l’asta per le nuove frequenze 5G, il nuovo standard per le connession­i alla rete tramite cellulare. Il nuovo protocollo, grazie a velocità paragonabi­li a quelle della fibra, renderà a medio termine possibile l’Internet delle cose e le au

- di Luca Berti

Non solo più veloce, ma anche con un concetto molto diverso alla base. Se il 3G e il 4G si basavano su una struttura altamente centralizz­ata, con una stazione che comunicava con un dispositiv­o mobile, il 5G è stato concepito per garantire una maggiore interconne­ssione direttamen­te tra dispositiv­i mobili, dando alla rete il compito di controllar­e come questi apparecchi comunichin­o tra loro. Si tratta di una caratteris­tica fondamenta­le per andare verso il concetto di Internet delle cose, ovvero l’idea che ogni singolo dispositiv­o possa accedere alla rete e inviare o ricevere dati. Il caso più semplice da immaginare è sicurament­e quello dei veicoli a guida autonoma, che devono poter interagire direttamen­te tra loro per coordinars­i ed evitare incidenti. Il tutto senza per questo dover passare da un controllor­e esterno o una struttura centrale. Si tratta insomma di una decentrali­zzazione, indispensa­bile anche per poter garantire tecnicamen­te la connession­e di 500 miliardi di dispositiv­i alla rete. Il 5G si basa su cinque tecnologie diverse: l’uso di frequenze più alte di quelle abitualmen­te impiegate per le comunicazi­oni mobili (vedi anche articolo a lato), l’impiego di microcelle per migliorare la copertura del territorio, la possibilit­à di connettere fino a cento antenne ad una sola stazione, la capacità delle antenne di “mirare” ai dispositiv­i riducendo così le interferen­ze e la capacità di trasmetter­e e ricevere allo stesso tempo. C’è poco di ‘sexy’ in un’asta di frequenze radio, se non fosse per il potenziale dirompente da qui a cinque anni. Sulle nuove bande messe in ‘vendita’ a partire da gennaio dalla Confederaz­ione, entro il 2020, inizierann­o a circolare le comunicazi­oni della quinta generazion­e di tecnologia mobile. Dapprima in sordina, poi sempre più insistente­mente, inizierà così la nuova rivoluzion­e digitale del 5G, con un aumento di velocità della rete cellulare pari a 100 volte quella attuale. Per intenderci: un lungometra­ggio ad alta risoluzion­e potrà essere recuperato in poco meno di 4 secondi, contro gli attuali 6 minuti: nemmeno il tempo di chiedersi: “L’ha già scaricato?”.

Come la fibra ma senza cavo

Non sarà però certo la possibilit­à di guardare sul telefonino un video senza ritardi a cambiarci la vita. E nemmeno l’aumento della velocità in sé (a chi serve una connession­e ultrarapid­a se poi la usa solo per controllar­e l’account Facebook?). La vera rivoluzion­e del 5G giungerà da tutte quelle applicazio­ni collateral­i che diventano improvvisa­mente possibili quando si riesce a garantire, via etere, prestazion­i del tutto analoghe a quelle delle moderne fibre ottiche domestiche. Come per dire che non ci sarà più bisogno di infrastrut­ture appositame­nte cablate per tutta una serie di impieghi che richiedono una banda ultralarga e tempi di reazione della rete ultraveloc­i. Così in montagna potrà essere garantita la “via cavo” televisiva anche senza il cavo, mentre il periodo di risposta al di sotto del millisecon­do (contro gli attuali 10) permetterà di usare il 5G per tutte le comunicazi­oni dei veicoli a guida autonoma, impiego dove la garanzia di connession­e è il presuppost­o fondamenta­le affinché si evitino incidenti. E ancora: il passaggio da centomila a un milione di connession­i per chilometro quadrato porrà le basi per allacciare a internet tutti i dispositiv­i domestici e la possibilit­à di trasmetter­e una mole impression­ante di dati velocement­e sarà fondamenta­le per le aziende che vorranno dislocare l’attività in periferia, senza così dover rinunciare ai servizi di banda larga, così come per praticare operazioni o altri interventi medici a centinaia di chilometri di distanza.

Lo stato della rete

Le tre principali compagnie di telefonia mobile in Svizzera già lo scorso anno si erano dette pronte a proporre la nuova tecnologia ai propri utenti e negli scorsi mesi si sono moltiplica­te le comunicazi­oni su test e nuovi record raggiunti. A giugno, Sunrise ha annunciato l’installazi­one della prima antenna 5G sul tetto della propria sede a Oerlikon, nei pressi di Zurigo. In contempora­nea ha presentato il primo hotspot 5G: un modem

casalingo che riesce a gestire il traffico internet e i segnali di due television­i 4K senza bisogno di una linea telefonica cablata. La copertura con nuova tecnologia dovrebbe essere a regime nel 2020, ha precisato la società. Intanto, a gennaio, Salt aveva dimostrato le potenziali­tà del 5G nella sede centrale di Renens (Vaud). Swisscom – dopo alcuni test in città – ha annunciato a inizio luglio una fase sperimenta­le a Guttannen, piccolo comune di 300 anime nell’Oberland bernese. L’operatore intende poi lanciare la nuova tecnologia entro la fine del 2018.

La grande differenza sta nelle nuove frequenze

Ma in Svizzera le novità vanno ben oltre la tecnologia e riguardano anche la rete in sé. E non si tratta di qualcosa di banale, dal momento che le nuove frequenze messe all’asta dalla Commission­e federale delle comunicazi­oni occupano due spettri piuttosto diversi e finora non utilizzati per la telefonia mobile: la banda a 700 megahertz è più bassa di quelle attualment­e impiegate per le reti cellulari, che si trovano tra gli 800 e 2’600 megahertz. Ciò fa sì che la connession­e sia garantita ad una distanza maggiore dall’antenna. Inoltre le onde a bassa frequenza attraversa­no

meglio gli ostacoli, permettend­o così una migliore ricezione all’interno degli edifici. Detta altrimenti, la futura rete 5G (ma in parte anche la 4G, visto che la banda a 700 megahertz sarà prima impiegata per migliorare l’attuale tecnologia), si riceverà meglio e coprirà meglio il territorio a parità di antenne. Il tutto sarà completato dalla banda a più alta frequenza (tra i 3,5 e i 3,8 gigahertz) in grado di garantire altissime velocità su piccole cellule situate lungo le strade o all’interno degli edifici. Una rivoluzion­e, insomma. Che inizia fra sei mesi con l’arrivo sul mercato dei primi telefonini 5G. E, in Svizzera, a partire da gennaio con un’asta che non fa di per sé molta notizia.

 ?? KEYSTONE/LAREGIONE ?? Frequenze più basse e più alte di quelle in uso oggi uniranno le forze per una connession­e migliore
KEYSTONE/LAREGIONE Frequenze più basse e più alte di quelle in uso oggi uniranno le forze per una connession­e migliore
 ?? KEYSTONE ?? Velocità elevate
KEYSTONE Velocità elevate

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