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Chrome e i siti ‘non sicuri’

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“Non sicuro” scritto in grigio accanto all’indirizzo del sito. È quanto prevede la nuova versione del browser di Google, Chrome, quando si sta visitando una pagina web che non può essere consultata tramite il protocollo criptato https. È questa l’ulteriore tappa di Google nella sua campagna a favore di un internet dove le informazio­ni vengono scambiate in modo cifrato. Primo tassello è stato, qualche tempo fa, la modifica dell’algoritmo che regola la classifica dei risultati nel proprio motore di ricerca: il nuovo software ora favorisce i siti che possono essere consultati tramite https. Con il rilascio di Chrome 68, negli scorsi giorni, Mountain View ha aggiunto un nuovo tassello alla sua battaglia, questa volta per rendere attenti gli utenti alla questione. Il tutto si traduce nel suggerire velatament­e che le operazioni svolte sui siti non cifrati sono in qualche modo teoricamen­te intercetta­bili. L’etichetta “non sicuro” diventerà ancora più evidente a ottobre, con Chrome 70, quando l’indicazion­e si tingerà di rosso. Con Chrome, Google ha a disposizio­ne una leva importante per promuovere cambiament­i di abitudini di questo tipo, siccome il browser è utilizzato da 6 persone su 10. Https è la versione cifrata del protocollo su cui poggia da sempre internet, ovvero http, il quale però non prevede la cifratura dello scambio di informazio­ni. Ciò rende possibile a chi si trova nel mezzo di una comunicazi­one leggere quanto una persona invia e riceve tramite il browser, incluse le informazio­ni dei formulari. Secondo Mountain View, il 76% del traffico che passa da Android è comunque già cifrato grazie a https.

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Il lucchetto verde per i ‘siti sicuri’

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