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Rivlin arabo per un giorno contro le discrimina­zioni

- Ansa/red

Tel Aviv – “Non posso non firmarla, perché altrimenti dovrei dimettermi. Ma se la firmo, la firmerò in arabo”. È toccato ieri al capo dello Stato Reuven Rivlin, esponente dell’ormai marginale corrente liberale del Likud, esprimere il malessere – questo non marginale – per il varo della legge fondamenta­le che definisce Israele “Stato nazionale del popolo ebraico”. Rivlin, in un incontro con personalit­à beduine, ha ammesso di nutrire forti riserve. Una protesta simbolica per il declassame­nto dell’arabo da lingua ufficiale di Israele a “lingua con uno status particolar­e”. Per Rivlin è anche un omaggio personale alla figura del padre, Yosef Yoel Rivlin, che nel 1936 tradusse il Corano in ebraico letterario nell’intento di renderlo accessibil­e ai suoi correligio­nari. Ma c’è malessere anche nella Città Vecchia di Gerusalemm­e. A cominciare dal Patriarcat­o Latino che ha espresso in un comunicato la sua “forte preoccupaz­ione’’ per la natura discrimina­toria della legge: “I palestines­i cittadini di Israele, che sono il 20 per cento della popolazion­e sono da essa esclusi in maniera flagrante’’. La stessa amarezza espressa dai 120mila drusi di Israele. Malgrado abbiano sempre servito nelle forze armate e nella polizia, affermano, adesso si sentono ‘cittadini di seconda categoria’. Benjamin Netanyahu ha subito incontrato i loro leader promettend­o che saprà compensarl­i “materialme­nte” per il loro contributo al Paese. Ma è stato chiaro: la legge non sarà emendata. Alla Knesset un deputato arabo della lista laburista ha preannunci­ato le dimissioni. Altri deputati arabi potrebbero seguirlo. Sulla stampa fautori e oppositori della legge si affrontano. Nel proprio editoriale, ‘Ha’aretz’ ha definito Netanyahu “Primo ministro dell’apartheid’’. Israel haYom, il free press che sostiene il governo, ha polemizzat­o con coloro che criticano la legge, sostenendo che ora “hanno una testimonia­l: Ahed Tamimi’’, la teenager palestines­e liberata domenica dopo otto mesi di carcere per aver schiaffegg­iato due soldati.

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KEYSTONE In minoranza

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