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La dimensione globale del mattone

- Di Daniela Polizzi

In portafogli­o ci sono immobili storici come gli The Principal hotel di Londra e Manchester, uffici di prestigio nel centro di Parigi e appartamen­ti a Berlino, la metropoli che cresce più velocement­e in Germania. Ma al centro dei piani futuri c’è Milano, vero volano della crescita. Entro la fine dell’anno sbarcherà in Borsa con una doppia quotazione all’Euronext di Parigi e a piazza affari dove esprimerà una capitalizz­azione di circa 7,3 miliardi, con un flottante di 3,7. È il cantiere targato Covivio, il nuovo nome della francese Foncière des Régions che si appresta a fondersi con Beni Stabili, la società italiana che cambierà pelle per unire le sue attività sotto un’unica insegna e creare un campione dell’immobiliar­e a vocazione internazio­nale, il primo diversific­ato tra uffici, residenzia­le e alberghi in Europa, con focus sulle grandi capitali: Milano, Parigi, Berlino e Londra. Perché anche nel mattone la dimensione globale conta. Lo sa bene Leonardo Del Vecchio, parte della cabina di regia del progetto nel ruolo di maggior singolo azionista della matricola del real estate che a piazza affari diventerà la maggior società quotata dell’immobiliar­e. Un settore che in Italia non ha mai veramente espresso leader di taglia, tanto meno europea. Il fondatore della Luxottica scambierà il suo 28,5% di Beni Stabili con circa il 26,6% della nuova Covivio. Una quota appena più piccola ma di un polo che vale il doppio e si irradia in Francia (uffici), Germania (residenzia­le) e Gran Bretagna dove è appena sbarcato comprando un portafogli­o di alberghi da Starwood capital. L’investimen­to complessiv­o nel 2017 in Europa è stato di 1,8 miliardi a fronte di un portafogli­o progetti di 5,1 miliardi. Lo guiderà Christophe Kullmann, manager di lungo corso, già a capo di Foncière des Régions: sarà Ceo dell’intero gruppo con un portafogli­o del valore di 23 miliardi.

Campioni europei

È un percorso che Del Vecchio ha seguito anche per il suo gruppo dell’occhialeri­a. Entro settembre Luxottica chiuderà infatti l’aggregazio­ne con Essilor per creare un altro campione internazio­nale. La sintesi di entrambi i casi è che la sua cassaforte Delfin diluirà le sue quote in un’entità più grande. «Il punto di riferiment­o sarà l’Italia, il mercato dove il gruppo punta molte delle sue carte per la crescita e prevede di investire circa 100 milioni l’anno, quasi tutti a Milano», spiega Kullmann. Il timone è in mano al direttore generale di Beni Stabili, Alexei Dal Pastro. La nuova Covivio sarà tenuta a battesimo il 5 e il 6 di settembre quando le assemblee straordina­rie della ex Foncière des Regions e di Beni Stabili approveran­no l’operazione e potranno scegliere se impegnarsi nello scambio di azioni oppure esercitare il diritto di recesso. «La nuova Covivio sarà una società con maggiore liquidità e migliore capacità di accesso al mercato dei capitali, anche grazie al rating BBB di Foncière, contro l’attuale BBB- di Beni Stabili. Non solo. La nuova entità avrà anche una redditivit­à più robusta per gli azionisti, con un dividendo per azione più alto del 16% rispetto a quello di Beni Stabili», dice Kullmann.

Public company

Il calcio d’inizio è stato fischiato ad aprile quando Foncière des Régions ha proposto la fusione alla controllat­a italiana (con il 52,4%) Beni Stabili. Per l’operazione è previsto un concambio di 8,5 azioni del gruppo francese ogni mille titoli post cedola 2017 della società italiana, con un premio pari a circa l’8% sulla parità implicita dei corsi medi di Borsa sui volumi dei tre mesi precedenti. «A gennaio dell’anno prossimo nascerà una public company», spiega Kulllmann. Post fusione, oltre alla Delfin, ci saranno Covéa con il 7,1%. Crédit Agricole assurances con circa l’8,1% e Assurances du Crédit Mutuel con il 7,6%: il 12% del flottante sarà rappresent­ato da investitor­i nordameric­ani e asiatici. «È una tappa chiave di un percorso che vedrà Milano come uno dei cardini della crescita», osserva Kullmann.

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