La guerra dei dazi preoccupa Apple
New York – Apple rischia di rimanere invischiata nella guerra commerciale fra Usa e Cina. Se gli iPhone e i Mac sono per ora salvi dai dazi del presidente Donald Trump, a tremare è la divisione ‘altri prodotti’, quella a più forte crescita, e che conta sugli Apple Watch, le cuffiette Airpod e lo speaker HomePod. L’ultima proposta di Trump di imporre dazi del 10% sull’import cinese potrebbe infatti colpire gli accessori di Apple, costringendo Cupertino ad aumentare i prezzi o decidere di assorbire il colpo ‘pagando’ in termini di riduzione dei margini. “La retorica commerciale fra Stati Uniti e Cina” è fra i “maggiori rischi” per i titoli Apple, ha affermato Morgan Stanley. A Wall Street Cupertino corre verso i 1’000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendosi con Amazon per la conquista del titolo di prima società al mondo a toccare tale valore. Una volata che nelle ultime sedute è però rallentata con i titoli hi-tech sotto pressione con i ‘social’: Facebook e Twitter continuano infatti la parabola di calo seguita alle trimestrali e ai crescenti dubbi degli investitori sul loro modello di business a fronte di un pubblico sempre più scettico e una stretta delle regole. Apple è debole (-0,50%) in attesa dei risultati trimestrali, che arriveranno oggi e dai quali gli analisti attendono indicazioni sull’effetto dei dazi ma anche su nuovi prodotti. A preoccupare gli analisti nel breve termine è però l’impatto dei dazi sulla divisione accessori di Apple, divenuta uno dei motori di crescita di Cupertino con il rallentamento delle vendite di iPhone. Secondo alcune stime, Apple ha venduto 3,5 milioni di Watch nel secondo trimestre, il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Se ci fosse un cambio di prezzo, ovviamente ci sarebbe un impatto sulla domanda” ha affermato Vincent Thielke, analista di Canalys, esaminando la possibilità che Apple decida di scaricare sui consumatori l’impatto dei dazi. Gli smartwatch e gli speaker di Apple non sono gli unici nel mirino dei dazi. La categoria colpita include i “macchinari per la ricezione, conversione e trasmissione di voce, immagini e dati”, e quindi vi rientrano anche le rivali Echo di Amazon, Google Home, Sonos e Fitbit.