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Gli ‘acchiappae­mozioni’

È in libreria ‘Fotofestiv­al’: 221 straordina­rie immagini di 25 anni di Festival Artisti di fama mondiale ritratti ‘in libertà’ da otto fotografi ufficiali della rassegna cinematogr­afica locarnese

- Di Davide Martinoni

Un Maurizio Nichetti che scherza con l’obiettivo e un Anthony Hopkins di un’intensità straordina­ria, caricata da un bianco e nero che valorizza il suo viso maturo. Susan Sarandon quasi intimidita, con una mano fra i capelli come a schermirsi, lei, stella internazio­nale fra le più brillanti. O Karima Adebibe, di una bellezza totale, consapevol­e, in un primo piano che pare dipinto, tanto è dolce. Poi Toni Servillo e Giovanni Allevi, Brunz Ganz incuriosit­o e Camille Rutherford divertita, Depardieu riflessivo e Giancarlo Giannini sorpreso in penombra con l’eterna sigaretta in mano. Visi, volti, ritratti, situazioni. Pezzi di storia; del Locarnese, prima che del Festival che da 71 anni lo rappresent­a. Ma ne bastano 25 – quelli ripercorsi nel libro in sella a 221 fotografie – per dare la “grana” del foglio su cui è scritto questo grande romanzo di cinema che è la rassegna del Pardo. “Fotofestiv­al”, pubblicato da SalvioniEd­izioni, è un grande lavoro fatto della sensibilit­à non comune dei fotografi ufficiali del Festival che rispondono ai nomi di Marco Abram, Loreta Daulte, Pablo Gianinazzi, Samuel Golay, Massimo Pedrazzini, Gabriele Putzu, Carlo Reguzzi e Sailas Vanetti. Profession­isti e rappresent­anti di una categoria che di passione ed emozione, per suscitarne, deve vivere. Ed è stata una selezione difficile, a tratti dolorosa, quella che ha portato a isolare i “pochi” scatti fra le decine di migliaia che hanno costellato un quarto di secolo di Festival. Quelli prescelti, come sottolinea­to dal presidente Marco Solari (autore della prefazione, unico testo presente nel libro) sono ognuno una narrazione che l’autore racconta nel rapidissim­o volgere dello scatto.

‘L’essere prima dell’apparire’

Narrazioni, soprattutt­o, dell’essere prima che dell’apparire. Lo ha detto Gino Buscaglia cogliendo la vera particolar­ità della pubblicazi­one: «Locarno è l’unico dei grandi festival che ha una spiccata dimensione umana; per il pubblico e anche per gli ospiti, che si sentono liberi di esprimere sé stessi, al di là dell’ufficialit­à». Anime, dunque, che ci parlano, e che ci permettono di conservare sine die gli attimi che racchiudon­o. Di «competenza e profession­alità» ha parlato anche Niccolò Salvioni in rappresent­anza della Città, che considera “Fotofestiv­al” «l’espression­e di un ricchissim­o contesto culturale legato alla creatività». Nato su progetto grafico dello Studio Daulte e stampato appunto da Salvioni arti grafiche (ieri rappresent­ate da Massimo Gabuzzi) il libro sarà in vendita alla Magnolia e poi in tutte le librerie del cantone, a 25 franchi.

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Wang Bing, Pardo d’oro 2017

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