‘Ho fiducia nelle mie capacità’
Jérémy Desplanches parte alla volta di Glasgow con concrete ambizioni di medaglia nella 200 mista. Con vista sul titolo...
Alla volta di Glasgow, sede dei Campionati europei di svariate discipline, è partito con legittime ambizioni di medaglia, dopo una settimana di allenamento al centro sportivo di Tenero, in compagnia di tutti gli altri selezionati rossocrociati, tra i quali il 17enne ticinese Noè Ponti. Per quanto attiene al nuoto, Jérémy Desplanches è senza dubbio l’unico atleta svizzero che può salire sul podio. Il ginevrino ne è conscio, ed è pronto ad assumersi la responsabilità che grava sulle sue spalle. «Da un mese, ormai, sto facendo tutto in funzione degli Europei, e sembra funzionare per il meglio. Faccio attenzione a tutto, non assumo alcun rischio sul piano fisico, nel mio quotidiano: non vado neppure più in bicicletta. Curo molto anche l’alimentazione, aspetto che acquista ancora maggiore importanza, in questi giorni di gran caldo. Sono vigile, anche più del solito. A Glasgow però, non si superano i venti gradi: sono condizioni climatiche più piacevoli con cui convivere». Ai Campionati di Francia, lo scorso 23 maggio Desplanches realizzò il miglior tempo stagionale nella 200 mista (1’57’’06), a due decimi dal suo record nazionale. A quali aspetti ha lavorato, dopo quella bella gara? «In realtà la mia preparazione non ha subìto grandi mutamenti, lungo la stagione. Ho impostato un lavoro ad ampio respiro, senza picchi o traguardi particolari. Il mio unico obiettivo è essere performante nella mista, in special modo nella 200. I Campionati di Francia erano solo una tappa, il tempo aveva un’importanza secondaria. Il nuoto è uno sport complicato da gestire: ci si può allenare a tutta, mettendoci l’anima, ma di garanzie non ce ne sono. Un rilevamento cronometrico all’altezza, però, ti dà fiducia. È incoraggiante sapere di essere sulla strada giusta». Ha l’impressione di essere migliorato in tutti e quattro gli stili? «I miei progressi sono costanti. Quest’anno ho migliorato i miei tempi limite in tutte le discipline, nei 100 e nei 200 metri. Ora serve che tutto coincida per il giorno della gara. Ho fiducia nelle mie capacità».
‘Tutto è possibile’
La pressione, inevitabilmente, sale. «È così dall’inizio della stagione, in realtà. Sale per gradi. Il mio obiettivo è chiaro, ma è anche una situazione nuova, quella di ambire a una medaglia. Nelle grandi competizioni precedenti, inseguivo un posto in finale. Stavolta, i concorrenti più veloci di me dovrebbero essere solo uno o due. Ecco perché c’è
più tensione, stavolta». Desplanches detiene il secondo miglior tempo stagionale nella 400 mista. Il titolo diventa quindi un obiettivo? «Quando si fa parte del Top-5, tutto diventa possibile. Il titolo della 200 mista è in un angolino, nella mia testa. Tuttavia
il tedesco Philip Heintz (1’56’’67 nuotato quest’anno, ndr) mi precede, nelle gerarchie europee. La lotta, però, si estende anche ai due inglesi in gara: quattro atleti per tre posti. Ma non è detto che sia così, perché capita che qualche outsider si possa inserire. Voglio una medaglia, ma tutti i miei rivali più forti partono con questa ambizione. E nessuno ha la garanzia di farcela». Occorrerà battere il record svizzero per salire sul podio? «Il mio scopo è nuotare il più velocemente possibile, a Glasgow. Sovente, però, i tempi migliori li si realizza in semifinale, perché la finale è molto tattica ed è una gara molto complicata da gestire. Se dovessi ottenere una medaglia con un crono mediocre, ne sarei felice comunque».