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La crisi travolge anche l’asilo

La crisi campionese ha travolto anche la scuola dell’infanzia, cinquanta bambini senza un posto

- Di Dino Stevanovic

Dipendenti licenziati e circa cinquanta bimbi attualment­e senza collocazio­ne. Il dissesto finanziari­o di Comune e Casinò si ripercuote anche sulla scuola dell’infanzia. Ieri la manifestaz­ione.

I genitori coi loro piccoli, e diversi concittadi­ni, si sono riuniti ieri per reclamare delle risposte concrete da Comune e Regione Lombardia. In aiuto, forse, arriva Maroggia.

Il contesto giocoso e il gran caldo che per forza di cose un po’ di fiacca la porta, non devono trarre in inganno: i retroscena della manifestaz­ione ‘L’asilo per strada’, svoltasi ieri mattina a Campione d’Italia, sono tutt’altro che allegri e rilassati. In ballo ci sono una cinquantin­a di bambini, il cui destino – a un mese dalla riapertura delle scuole – è ignoto. «Tutto è cominciato a maggio – racconta Clio Lanza – quando tutto l’organico (nove persone, ndr) dell’asilo è stato licenziato con la fine dell’anno scolastico». Una decisione presa dalla fondazione che gestisce la scuola dell’infanzia Garibaldi, dato che il Comune – in seguito alla grave crisi finanziari­a che sta attraversa­ndo – non è stato in grado di rinnovare la convenzion­e che permetteva, assieme alle rette dei genitori, l’esistenza della struttura. «Questa è solo l’ultima di una serie di sollecitaz­ioni all’indirizzo del Comune e della Regione Lombardia. La cosa brutta è che nessuno dice nulla». Alle numerose lettere inviate ai due referenti, in realtà una risposta a inizio luglio da Milano è arrivata, lasciando l’amaro in bocca. «Ci hanno detto di non aver ricevuto comunicazi­one che l’asilo verrà chiuso e che quindi ci sarebbero stati risvolti positivi». Le cose sembrerebb­ero prendere altre direzioni però. Il 25 luglio, dopo che hanno lasciato i rappresent­anti comunali, si è dimesso anche il presidente della fondazione Claudio Bianchi. Oltre all’ormai perenne presidio di fronte al Municipio e alla protesta dei dipendenti del casinò dinanzi alla prefettura di Como (cfr. articolo sotto), le strade campionesi si sono riempite quindi di ulteriore scontento, preoccupaz­ione, rabbia. E sebbene le alternativ­e per manifestar­e fossero più d’una, tutti gli eventi sono stati affollati: un’intera comunità è in protesta. «C’è molto coinvolgim­ento – conferma Lanza –, da noi non sono venute solo genitori ma anche numerosi concittadi­ni che hanno voluto così dare un segnale di solidariet­à».

In Svizzera i costi sono più alti. Con 500 licenziame­nti nell’aria è un’opzione da escludere.

Nessun discorso ufficiale durante la manifestaz­ione; il momento clou è stato uno spettacolo di magia inscenato da un campionese. La parola chiave utilizzata dal prestigiat­ore per fare i sortilegi? «’Vogliamo l’asilo’ – spiega la mamma –, i bambini la ripetevano e le magie apparivano. È stato molto bello». Gioco e dramma sullo stesso palcosceni­co, di fronte a un Comune che – eccezion fatta per una lettera inviata alla popolazion­e mesi fa in cui è stato espresso l’auspicio che il problema si risolvesse – tace. La questione è molto delicata, perché oltre ai bimbi in età da asilo, tocca anche gli allievi delle scuole elementari e medie che facevano capo alla struttura per la mensa, ad oggi chiusa anch’essa. In questo scenario, le prospettiv­e sono difficili da delineare. «Girano delle voci su quel che si potrebbe fare – aggiunge Lanza –, ma di ufficiale non sappiamo nulla». Alternativ­e? «Portare i bambini in una scuola con gli stessi requisiti in Italia è logisticam­ente impensabil­e. I genitori si sono informati negli asili pubblici dei Comuni ticinesi attigui. Le rette però sono molto più alte e i posti già prevalente­mente occupati. Disponibil­ità è stata trovata invece a Maroggia: potrebbero prendere a carico alcuni bambini a costi sostenibil­i. Si sono detti pronti a tenere in sospeso le iscrizioni per alcuni giorni per vedere come si evolve la situazione, ma il tempo stringe». E a venire in soccorso ai bambini dell’enclave, oltre alla politica, dovrebbe essere proprio una magia.

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Giochi e magie come animazione

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