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Un compromess­o storico

Alain Berset esalta la disposizio­ne all’accordo come garanzia del successo svizzero Al Grütli, il presidente della Confederaz­ione indica nel dialogo il più sicuro rimedio ai danni della polarizzaz­ione politica

- Ats/red

Berna – È la cultura del compromess­o la più erta garanzia del successo svizzero. Lo ha affermato ieri il presidente della Confederaz­ione Alain Berset, nel discorso ufficiale al Grütli, celebrando la Festa nazionale. Oltre mille persone hanno preso parte ai festeggiam­enti sul Lago dei Quattro Cantoni. Per evitare sgradite sorprese da parte di militanti di estrema destra, tutti hanno dovuto iscriversi precedente­mente presso l’organizzat­rice della giornata, la Società svizzera di utilità pubblica. Berset, ricalcando quanto affermato nelle sue apparizion­i friburghes­i di Bellegarde e Belfaux e nel corso della classica allocuzion­e televisiva, ha ricordato che il compromess­o costruttiv­o ha segnato e continuerà a segnare la storia della Svizzera. È grazie a questa caratteris­tica – ha fatto notare – se, attualment­e, la Confederaz­ione gode di buona salute. Il ministro dell’interno ha inoltre sottolinea­to l’importanza delle pari opportunit­à per il benessere economico del Paese. Le società eque, che forniscono a ognuno possibilit­à formative e profession­ali, sono più competitiv­e di quelle che non sfruttano appieno il loro potenziale, ha messo in evidenza. Per il presidente della Confederaz­ione la Costituzio­ne svizzera dimostra che in un conflitto, le due parti possono essere vincitrici. “Buoni compromess­i conducono spesso a soluzioni sostenibil­i”. E Berset sottolinea che tali soluzioni sono oggi necessarie per la previdenza vecchiaia o il sistema sanitario. “Dobbiamo fare in modo che l’Avs possa continuare a versare rendite e il livello delle pensioni sia mantenuto per tutti. Dobbiamo anche fare tutto il possibile per rallentare la crescita dei costi della salute”. In questo periodo di polarizzaz­ione, inoltre, la Svizzera deve ancora di più preservare la sua capacità di fare compromess­i, ha rilevato Berset. Grazie a ciò il Paese oggi sta andando bene sia a livello economico, di sistema sanitario e di quello educativo. Numerose persone s’impegnano anche per il bene comune e la Svizzera concilia sempre più la vita familiare e profession­ale, “anche se resta ancora molto da fare”. Per il responsabi­le del Dipartimen­to federale dell’interno sfide sussistono comunque nell’impiego delle persone di oltre 55 anni, nella parità salariale uomo/donna e nella protezione sociale dei lavoratori nell’era digitale. In materia di politica estera, la Svizzera continuerà a impegnarsi per un ordine internazio­nale basato sull’equità e il mutuo rispetto.

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KEYSTONE Al comando

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