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A tutto gas contro Obama

La Casa Bianca ha confermato la rimozione del tetto delle emissioni nocive delle automobili Il controllo degli scarichi danneggere­bbe l’industria statuniten­se ed è coerente con la decisione di lasciare l’accordo di Parigi

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Washington – I vincoli alle emissioni fissati nel 2012 dall’amministra­zione Obama per costringer­e le case automobili­stiche a produrre veicoli meno inquinanti saranno rimossi. Donald Trump lo aveva annunciato sin dalla campagna elettorale: le auto meno inquinanti sono troppo costose, ci avrebbe pensato lui. L’annuncio formale da parte dell’amministra­zione è arrivato ieri, con la proposta di ridimensio­nare pesantemen­te le norme varate nell’era Obama. Da un lato per mantenere fede all’impegno di demolirne l’eredità; dall’altro per essere conseguent­i con la decisione di uscire dall’accordo sul clima di Parigi. Ma anche una sfida a Stati come la California, che rivendican­o il diritto di fissare limiti più severi rispetto alle leggi federali. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore entro la fine dell’anno, nonostante che i grandi gruppi automobili­stici non ne siano più convinti, dopo avere investito massicciam­ente sulle nuove tecnologie ed essersi orientati alla produzione di auto ibride ed elettriche. Ma a Trump, come è noto, interessa soprattutt­o inviare un messaggio ai suoi elettori: l’interesse dei cittadini e dei consumator­i americani viene prima di ogni altra cosa. Che poi sia davvero nel loro interesse è un’altra cosa. Ma la dottrina dell’America First deve prevalere su qualsiasi altra preoccupaz­ione di carattere globale, come quella per le conseguenz­e dei cambiament­i climatici. I severissim­i standard dell’era Obama per il presidente fanno aumentare il costo delle auto. Non solo: secondo quanto scritto dall’amministra­zione Trump, fanno aumentare anche il numero di incidenti mortali, fino a 13mila in più. Perché spingere l’industria a costruire auto più leggere comportere­bbe più rischi. Una tesi fortemente contestata da molti esperti, che sottolinea­no come il 60% del mercato dell’auto americano sia costituito da grossi veicoli molto inquinanti, come Suv e pickup, le cui vendite sono state spinte negli ultimi anni dal prezzo contenuto del carburante. La proposta Trump nel dettaglio prevede che sparisca l’obbligo per i produttori di raddoppiar­e il risparmio di carburante delle auto per passeggeri, fissato nel 2012 a cinque miglia per gallone (poco più di 100 chilometri con 3,7 litri) entro il 2025. Niente a che vedere con il nuovo obiettivo che si vuole fissare: 37 miglia per gallone (68,5 chilometri per 3,7 litri) entro il 2026. “Con questo nuovo standard è come se entro il 2030 venissero accesi 30 impianti a carbone”, ha denunciato uno degli avvocati che rappresent­a le associazio­ni ambientali­ste.

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KEYSTONE America First

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