Bufera sulla flotta elvetica
La Confederazione cerca esperti giuridici per ‘ridurre al minimo i danni’ Il Parlamento aveva già stanziato un credito supplementare di 215 milioni per coprire le fideiussioni concesse da Berna
Nuovo capitolo nell’ormai lunga storia che riguarda la flotta commerciale marittima svizzera: la Confederazione è alla ricerca di esperti giuridici per gestire al meglio la vendita di navi e per “ridurre al minimo i danni” in caso di nuove fideiussioni. Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) ha infatti pubblicato un bando di concorso in questo senso sul sito simap.ch. Concretamente il Defr è alla ricerca di specialisti in diritto della navigazione che si occupino, fra l’altro, di insolvenze e ristrutturazioni societarie. Nel caso in cui sarà necessario dovranno inoltre rappresentare la Confederazione anche nei tribunali, sia in Svizzera, sia all’estero. Visto che la navigazione marittima è in crisi, la Confederazione ha concesso fideiussione alle società svizzere che gestiscono le navi. E questo è finora costato molti soldi a Berna: per garantire che la Confederazione adempia i suoi obblighi, l’anno scorso il Parlamento ha approvato lo stanziamento di un credito supplementare di 215 milioni di franchi. Attualmente sussistono fideiussioni del valore di circa 500 milioni. E la situazione di alcune società resta tesa, ha precisato il Defr alla radio svizzerotedesca Srf. Per questo motivo sarebbero già stati accantonati 100 milioni di franchi. Lo scorso mese di giugno un rapporto della Commissioni della gestione (Cdg) delle Camere federali aveva criticato l’atteggiamento passivo del dipartimento di Johann Schneider-Amman in seno all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese. Dal canto suo quest’ultimo non aveva informato a sufficienza il Defr, non rispettando così appieno l’obbligo di segnalare i problemi al dipartimento. La Cdg aveva così giudicato queste mancanze “gravi” e il Defr ha incassato il colpo ammettendo l’errore. La vigilanza non è stata ottimale, aveva indicato il dipartimento reagendo al rapporto. Inoltre anche la politica ha sottovalutato i rischi legati alla concessione delle fideiussioni, ha aggiunto. Anche gli organi di giustizia sono stati coinvolti nelle questioni legate alla flotta commerciale marittima: sempre in giugno il Ministero pubblico del Canton Berna ha aperto un procedimento penale, che ha portato all’arresto di una persona. La procura bernese sospetta che nell’inoltro di richieste di fideiussioni per il finanziamento delle navi d’alto mare si siano fatti valere prezzi più alti nella costruzione e nell’acquisto per ottenere indebitamente fideiussioni più elevate.