laRegione

Lo ‘Stato-Nazione del Popolo ebraico’

- Di Fabrizio Eggenschwi­ler

discendent­i dagli invasori della Palestina guidati dal califfo Umar ibn al Kattab nel 637, la cui presenza in Palestina è da allora costante? È una questione secondaria, per gli ebrei, visto che Dio ha promesso la terra al popolo ebraico. In ogni caso, gli arabi non possono e tanto meno potranno creare problemi e vantare pieni diritti di cittadinan­za; nel migliore dei casi saranno tollerati, ma ogni occasione sarà buona per allontanar­li. Ricordiamo che nel 1945 in Palestina risiedevan­o 1’240’850 arabi e 553’600 ebrei (Massimo L. Salvadori, Storia dell’età contempora­nea, p. 992). Dopo le spaventose persecuzio­ni subite in Europa dai tedeschi durante la guerra, l’immigrazio­ne ebraica in Palestina aumentò fortemente. Allo stato attuale la Cisgiordan­ia, formalment­e territorio “occupato”, è destinata ad essere inglobata nello Stato ebraico attraverso i crescenti “insediamen­ti” imposti “manu militare”. Il “ritorno” dei milioni di profughi arabi fuggiti nei vari Stati arabi in occasioni delle varie guerre, a partire dalla proclamazi­one Stato di Israele (14 maggio 1948), è un’ipotesi impraticab­ile, come anche il nostro ministro degli esteri ha fatto notare. Tornando all’attualità, il momento era favorevole, per Netanyahau, per proclamare lo “Stato-Nazione del popolo ebraico”, dal momento che Donald Trump aveva manifestat­o l’intenzione di spostare la sede dell’ambasciata statuniten­se da Tel Aviv a Gerusalemm­e. Ciò garantiva ulteriorme­nte l’appoggio incondizio­nato degli Usa a Israele e risolveva di fatto, a favore di quest’ultima, l’annosa questione dello statuto di Gerusalemm­e. Secondo la risoluzion­e 181 delle Nazioni Unite del 1949, Gerusalemm­e non avrebbe dovuto far parte né dello Stato di Israele, né del mai nato Stato palestines­e, ma avrebbe dovuto assumere uno statuto internazio­nale, con la garanzia e l’amministra­zione dell’Onu medesima. Ma il parlamento d’Israele, il 30 luglio 1980, oltre a proclamare l’annessione del settore giordano di Gerusalemm­e, ha dichiarato Gerusalemm­e “capitale unita e indivisibi­le di Israele”. In tempi recentissi­mi,(...)

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