La trappola per topi di Bignasco
Segue da pagina 8 (...) fatto dai vallerani a vantaggio delle casse e degli interessi cantonali e nazionali. In oltre mezzo secolo, dalla Vallemaggia sono fuoriusciti miliardi di franchi sotto forma di energia elettrica, mentre in loco sono rimasti, oltre il cemento delle dighe, alcune decine di posti di lavoro. Questi, seppur preziosi, non possono venir paragonati ai guadagni milionari delle Partnerwerke. Anche se questa scomoda verità viene facilmente ignorata nel resto del cantone, rimane un dato di fatto inconfutabile che andrà tenuto in considerazione nelle scelte di politica regionale che presto dovranno essere fatte. Questi argomenti sono serviti per convincere i colleghi più scettici quando in Gran Consiglio abbiamo discusso i crediti per la costruzione della galleria della Bavorca di cui ero relatore o i principi della mozione presentata dalla deputazione valmaggese per l’allargamento delle strade che portano a Fusio e a Bosco Gurin. Ad ogni modo se gli interventi del Cantone sono da salutare po- sitivamente e contribuiscono a migliorare la sicurezza e la viabilità, non significa che bisogna accettare supinamente tutto. Nei casi in cui risultano eccessivi, come ad esempio alcune limitazioni esagerate di velocità fuori dagli abitati, occorre opporsi. L’ultima chicca la possiamo osservare sul ponte di Bignasco, dove recentemente è stato fatto strame della logica e del buonsenso. Un marchingegno di sasso e asfalto con paletto mai visto altrove, che dovrebbe proteggere i pedoni ma che in realtà potrebbe vincere il guinness per trappole per topi. Questa indefinibile realizzazione, che non aiuta né la viabilità né la sicurezza dei pedoni, è verosimilmente frutto di studi e diversi sopralluoghi da parte di funzionari, pertanto non c’è da meravigliarsi se il cittadino contribuente si chiede con sempre maggior insistenza dove vadano a finire i propri soldi. C’è da augurarsi che chi di dovere intervenga in tempi rapidi a sistemare questo scempio, prima che provochi un grave incidente e magari ci scappi il morto. Si possono fare gran bei progetti e teorie a favore delle valli, ma se già i risultati nelle cose più elementari sono questi, non c’è da stare allegri.