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Non si è salvato nessuno

È precipitat­o al suolo quasi verticalme­nte, a velocità relativame­nte elevata, senza che vi sia stata alcuna collisione in volo: sono i pochi punti fermi dell’inchiesta aperta per far luce sullo schianto del velivolo d’epoca Ju 52 sopra Flims, nei Grigioni

- a cura di Beppe Donadio, Stefano Guerra e Andrea Manna

Uno schianto con una direttrice quasi verticale sulla montagna a 2’540 metri d’altezza: si riassumono così gli ultimi momenti dello Ju 52 precipitat­o sabato sul Piz Segnas, nei Grigioni. L’incidente è costato la vita ai 17 passeggeri e 3 uomini dell’equipaggio. Si trovavano a bordo di un velivolo d’epoca che aveva quasi 80 anni (cfr. scheda sotto). La causa del sinistro – il più grave da 17 anni per l’aviazione svizzera – non è ancora nota, ma c’è già chi punta il dito contro il caldo. Il trimotore con un’apertura alare di 29 metri, un ex apparecchi­o dell’aeronautic­a militare elvetica riconverti­to per voli panoramici dall’associazio­ne Ju-Air, era decollato sabato da Locarno-Magadino alle 16.10 ed era diretto all’aerodromo di Dübendorf (Zh), da dove era partito venerdì in direzione del Ticino. I passeggeri a bordo partecipav­ano a un viaggio di due giorni fra Ticino e Italia, con tappe – dopo essere atterrati a Locarno-Magadini – a Meride, a Lugano, a Porlezza e a Cima per eventi organizzat­i regolarmen­te dalla Ju-Air. Dopo circa 50 minuti di volo, alle 17, lo Ju 52, immatricol­ato Hb-Hot, è precipitat­o sopra Flims, sul versante occidental­e del Piz Segnas, cima di 3’099 metri a cavallo fra Grigioni e Glarona. Diverse persone sono state testimoni dell’impatto, ha indicato ieri la Polizia cantonale retica in una conferenza stampa a Flims. L’aereo non si è incendiato, ma per le persone a bordo non c’è stato nulla da fare. Nell’incidente sono morti 17 svizzeri – provenient­i dai cantoni di Zurigo, Turgovia, Lucerna, Svitto, Zugo e Vaud – nonché una coppia di austriaci con il figlio. Sul posto sono intervenut­i anche tre elicotteri privati e due della Rega, la colonna di soccorso del Club alpino svizzero di Flims, le forze aeree elvetiche e il Care Team Grischun. L’esatta dinamica dello schianto non è ancora chiara, ma già si possono trarre le prime conclusion­i. «L’aereo è precipitat­o al suolo quasi verticalme­nte e a velocità relativame­nte elevata», ha dichiarato Daniel Knecht, responsabi­le dell’unità operativa in seno al Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (Sisi). «Non vi è stata alcuna interferen­za esterna», ha precisato l’esperto: nessuna collisione con un altro aeromobile o con un cavo. Il velivolo non sembra inoltre aver perso componenti prima dell’incidente, anche se «nulla è da escludere». Il Sisi sta indagando in tutte le direzioni, anche per chiarire se le alte temperatur­e o la situazione meteorolog­ica abbiano avuto un ruolo. Vi è chi ha già ipotizzato che l’incidente possa essere messo in relazione con la canicola, con temperatur­e molto elevate anche in montagna. Knecht ha spiegato che l’aria calda, più rarefatta, può effettivam­ente influire sulla prestazion­e dei motori e quindi sulla quota operativa, ma questo scompenso può essere gestito – per esempio diminuendo il peso – e non può perciò essere considerat­o la causa principale di un crash. Le indagini sono rese ancora più complesse per il fatto che il vecchio trimotore non è dotato di dispositiv­i di registrazi­one resistenti agli urti: niente scatola nera, quindi.

Piloti esperti

Quello che è certo è che i piloti erano molto esperti: entrambi capitani, avevano più di 30 anni di esperienza quali piloti di linea di Swissair e Swiss, nonché come piloti militari, ha indicato Kurt Waldmeier, cofondator­e e direttore di JuAir da 36 anni. Uno dei due uomini ai comandi, un 62enne, volava regolarmen­te per Ju-Air sin dal 2004. «Aveva 943 ore di volo con questo apparecchi­o, e ciò lo rendeva uno dei più esperti all’interno del team». Anche il collega 63enne poteva vantare diversi anni di esperienza con lo Ju 52. In generale, i velivoli della Ju-Air sono «pilotati esclusivam­ente da profession­isti molto esperti e pure la manutenzio­ne è affidata a specialist­i».

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L’aereo si è schiantato sul versante occidental­e del Piz Segnas (a sinistra nella foto sotto)
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