laRegione

‘Ho preso la macchina usata per la Luna, e ho scattato’

- B.D.

Le immagini giunte alla ‘Regione’ nella notte tra sabato e domenica sono di Flavio Camponovo, di Campo Blenio. «È stata mia moglie a chiamarmi», racconta. «Il rumore era forte, ho pensato a un elicottero. Quando ho visto cos’era, ho recuperato velocement­e una macchina che avevo usato pochi giorni prima per fotografar­e la Luna, un teleobiett­ivo e pur con molta difficoltà a centrare l’oggetto con una focale simile ho scattato». Da una delle tre immagini, particolar­mente nitida, si legge “HB-HOT”: questa sigla la cui corrispond­enza con il velivolo caduto è giunta nella mattinata di ieri, l’orario dello scatto (16.39) e quello dello schianto (solo pochi minuti dopo) lasciano pochi dubbi sul fatto che Camponovo abbia immortalat­o l’ultimo volo dello Ju 52. «Dopo lo scatto sono uscito. Tornato a casa guardo le notizie, vedo che è identico a quello che ho fotografat­o e mi rendo conto che tutto combaciava». Pochi dubbi sull’identità, nessuna certezza su eventuali danni al mezzo in volo: «Era il solito rumore molto forte, l’aereo volava basso come l’ho visto passare altre volte». Una seconda foto ritrae il velivolo vicino alla montagna: «Subito dopo c’è la teleferica, mi ha fatto un certo effetto pensarlo passare così poco distante dai fili. Il volo basso è rischioso, ma da quanto ho visto in passato non posso dire che si trattasse di una traiettori­a più bassa del solito». Nemmeno i filmati ripresi da Olivone colpiscono più di tanto l’occhio del fotografo: «Mi sembrano le altezze tipiche degli Junker 52, che scendono a far vedere il paesaggio agli occupanti». È, invece, l’idea della caduta repentina a colpirlo: «Dev’essere stato terribile, una vera tragedia».

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Uno degli scatti di Flavio Camponovo

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