Sempre a bocca asciutta
Passo indietro anche a livello di prestazione. Stavolta, a Losanna, per il Chiasso è stata un’autentica débâcle.
Undici gol presi, due segnati, tre sconfitte, zero punti. D’accordo, il Chiasso affrontava le tre squadre meglio accreditate nelle prime partite, ma anche tenuto conto di questo, il bottino dei ticinesi è decisamente negativo. E se con Vaduz e Servette la prestazione c’era stata, col Losanna è stata praticamente una débâcle. Così, si diceva che il vero torneo dei rossoblù sarebbe cominciato con lo Sciaffusa, ovvero venerdì, ma ora per il tecnico Mangiarratti «diventa già una mezza finale. Dobbiamo dare una svolta al nostro campionato, cominciare a fare punti se vogliamo disputare un torneo tranquillo, altrimenti diventa difficile». Il Chiasso ha nettamente un problema difesa, che non equivale a un problema di uomini, dato che il mister ha effettuato diversi cambi, «non solo per motivi di prestazione ma anche di freschezza. Ho messo un centrocampista in più al posto di un attaccante, cercando di avere più copertura però non ha funzionato». Il primo gol il Chiasso lo incassa dopo appena 6’: partenza da metà campo, cross, Martignoni che cade, carambola in mezzo, con Geissman che si gira battendo sul tempo Gennari e Ajeti, e poi anche Mossi. Il raddoppio locale arriva allo scadere del primo tempo, dall’altra parte, con Oliveira bravo a dialogare con un compagno; la palla rimane pericolosamente dalle parti di un Mossi non perfetto e per Rapp è un gioco da ragazzi mettere in rete. Siamo alla fine del primo tempo, il 3-0 arriverà su un calcio da fermo – il tipo di rete che, si è capito, fa maggiormente arrabbiare Mangiarratti –, con Loosli a colpire indisturbato su punizione di Flo. La quarta marcatura non è un errore, imprendibile il tiro di Gétaz sotto la traversa, sul quinto la marcatura su Rapp lascia a desiderare. Poi arriva il gol della bandiera, ad opera di Milinceau, appena entrato, che non addolcisce la pillola.
‘Difficile trovare note positive’
«Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi che hanno fatto cinque ore di bus per venirci a vedere – sostiene il tecnico –. Abbiamo incassato gol su ripetizioni di erro- ri già commessi. Proviamo le situazioni in settimana e poi subiamo lo stesso. Ti aspetti, contro squadre del genere, una prova di temperamento, poi vieni castigato da sbagli che sono la ripetizione di quelli che già ci erano costati cari. Un paio di calciatori sbagliano i tempi, in difesa, e tutto diventa difficile. Nelle prime due partite meritavamo qualcosa in più». E a Losanna? Proviamo a chiedergli un lato positivo, almeno uno, e Mangiarratti sorride sconsolato: «Trovare qualcosa che mi è piaciuto mi sembra una presa in giro, in questo momento. I cinque gol pesano come un macigno. Come se ne esce? Lavorando, concentrandosi ancora di più, diventando più efficaci e performanti». Da notare che non ci sono stati ammoniti, un fatto singolare.