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Ilaria e un sogno svanito

La ventenne momò arriva a un soffio dal podio continenta­le. ‘Io ho dato il massimo, purtroppo non è stato l’esercizio migliore.’

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Purtroppo l’eleganza non basta. Ed è sufficient­e guardare Ilaria Käslin in faccia, dopo una chiusura d’esercizio che senza dubbio avrebbe voluto fosse ben diversa, per accorgersi che a quel punto la ventenne momò ha subito capito di aver mancato l’appuntamen­to con il podio europeo. Al termine di un esercizio che la ticinese – caricatasi sulle spalle il peso di un’intera nazione, dopo l’infortunio che ha messo kappaò Giulia Steingrube­r (praticamen­te per tutta la parte rimanente della stagione) a inizio luglio – non ha eseguito in maniera eccelsa. Senz’altro, non con la straordina­ria precisione del giovedì, quando la ragazza di Sagno aveva incantato il pubblico dell’Sse Hydro-Arena di Glasgow, su quella trave che è proprio il suo attrezzo preferito. Stavolta, invece, le cose vanno un po’ meno bene. A cominciare, appunto, dall’uscita. E sono sbavature che pesano sul conto finale di un punteggio in cui i valori sono meno alti rispetto alle qualificaz­ioni non solo per l’esecuzione, ma anche per il coefficien­te di difficoltà. Con la ticinese che ha dovuto concedere esattament­e sette decimi di punto alla francese Marine Boyer – 12,466 contro 13,166 – colei che si è infine piazzata sul terzo gradino del podio. Con Ilaria che è così costretta sostanzial­mente a rivivere una situazione analoga a quella di due anni fa a Berna, quando mancò per poco la medaglia di bronzo, e si dovette accontenta­re del quarto posto.

‘Volevo la finale e ce l’ho fatta’

«È un peccato, perché durante il riscaldame­nto avevo buone sensazioni – racconta la ticinese –. Io ho dato il massimo, ma purtroppo questo non è stato l’esercizio migliore». E come dice il tecnico della Nazionale, Fabien Martin, «fai due, tre piccoli errori e tutto va così in fretta. Ma sono comunque fiero di lei». In ogni caso, Ilaria il suo obiettivo l’ha pienamente raggiunto. «Volevo arrivare in finale e ci sono riuscita – conclude la momò –. E mi aiuterà in futuro l’esperienza che ho potuto accumulare». In una domenica scozzese in cui a sorridere è l’olandese Sanne Wevers, la campioness­a olimpica che porta nuovamente a termine un esercizio immacolato, alzando addirittur­a l’asticella di mezzo punto per rapporto alle qualificaz­ioni (13,900 punti). L’argento, invece, finisce al collo della belga Nina Derwael, che un’ora prima aveva già trionfato alle parallele asimmetric­he.

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KEYSTONE La ticinese ha pagato soprattutt­o la chiusura. ‘Ma ho accumulato esperienza preziosa’

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