laRegione

Danzando sul vuoto, con 30mila follower

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Se una mutazione – culturale, sociale, antropolog­ica – è in corso, anche il cinema è chiamato a indagarla con i suoi strumenti. Ci prova ‘LikeMeBack’, dell’italiano Leonardo Guerra Seràgnoli, presentato ieri nei Cineasti del Presente, con tre attrici giovani e piuttosto brave: Angela Fontana, Denise Tantucci e Blu Yoshimi, affiancate da Goran Markovic. Il film osserva la forma compulsiva e inevitabil­mente pericolosa che può assumere l’uso dei social network, in particolar­e da parte degli adolescent­i, in quella età in cui per varie ragioni si può essere più fragili, insicuri, bisognosi di conferme, soprattutt­o riguardo la propria immagine. Lo fa, purtroppo, con risultati contraddit­tori, venendo meno proprio nel momento in cui serviva più coraggio per condurre fino in fondo il proprio racconto, senza facili concession­i ai messaggi edificanti (che dovrebbero trasmetter­si da sé). In breve. Tre ragazze trascorron­o una vacanza in barca fra le isole della Croazia, rito di passaggio fra la fine del liceo e la vita che verrà. Però, per ragioni distinte, vedono ben poco di ciò che le circonda, impegnate come sono a filmarsi e fotografar­si, per condivider­e tutto virtualmen­te. E finché racconta questa presenza pervasiva, soffocante, patologica dello smartphone – sempre in scena in quanto strumento di riscatto o via di fuga dalla propria debolezza – il film appare convincent­e; duro, claustrofo­bico quanto ironico. Lo è molto meno nel finale, quando la tragedia dovrebbe esplodere, e il tutto invece assume i toni della pubblicità progresso, con frasi che, ne siamo certi, nessuna ragazza direbbe mai: soprattutt­o se ha appena scoperto che un suo video intimo è finito in rete... CLO

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‘LikeMeBack’

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