laRegione

Finale pirotecnic­o per Magic Blues

- Di Gioele Bignardi

Segue da pagina 15 Sari Schorr ha mantenuto le promesse della vigilia e pare ormai pronta a spiccare il salto che la dovrebbe proiettare nell’olimpo del soul-rock. Reduce dal successo dell’album d’esordio “A force of nature” e supportata da una compatta band di musicisti anglo-americani (malgrado l’assenza del chitarrist­a Innes Sibun), già dal brano di apertura “Revolution” la Schorr ricorda sia musicalmen­te che nel timbro della voce il grande Paul Rodgers (Free, Bad Company). Puntuale è arrivata la conferma direttamen­te da lei che ha proprio cita- to la Bad Company quale uno dei gruppi preferiti e intonato una splendida versione di “Ready for love” (uno dei momenti più intensi dell’esibizione, assieme alla splendida cover di “Rock’n’roll” dei Led Zeppelin). Altri brani che hanno lasciato il segno: “Oklahoma” e la cover di Leadbelly “Black Betty”. Il gruppo inoltre ha presentato diversi brani che faranno parte del prossimo cd e le premesse sono positive. Anche a livello di scrittura la cantante di Brooklyn si sta “assestando”, privilegia­ndo il genere che più la esalta come vocalist: il Soul-Blues fortemente speziato di rock. Le Claudettes, gruppo di Chicago piano blues, hanno aperto la serata con il loro potente mix di rock’n’roll, boogie-woogie e rockabilly. Il gruppo dell’istrionico tastierist­a Johnny Iguana risulta trascinant­e, ma manca un vero frontman (alias frontwoman), ruolo che la cantante Berit Uhlset non riesce a colmare. Non per niente il momento migliore del concerto è stata la parte centrale, senza la vocalist sul palco. Non sempre azzeccata la scelta delle (poche) cover. Era meglio lasciar perdere “Us and them” dei Pink Floyd, non solo mistcast, ma resa senza la magia dei Floyd il brano diventa insignific­ante. Con il nubifragio di Avegno si è chiusa l’edizione 2018 del Vallemaggi­a Magic Blues. Torneremo presto con un’analisi dettagliat­a delle nove serate. Per ora possiamo sottolinea­re l’alta qualità delle varie proposte con (quasi) tutti i big a confermare il loro status. Punte di eccellenza sicurament­e il concerto della Blues Caravan (imperiale Mike Zito), di Albert Lee, di Sari Schorr e Larry Garner. Un po’ sotto le attese Joanne Shaw Taylor e Danny Handley. Tra le belle sorprese i SuperDownH­ome, la Jeff Jensen Band e la riuscita prima dell’European Blues Night. Adesso tocca al Producing team muoversi per almeno bissare nel 2019 il successo musicale di questa edizione!

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland