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‘La banca del futuro governa la tecnologia’

- Di Stefano Righi

Ci sono momenti in cui la razionalit­à dell’ingegnere, per di più a capo di un gruppo bancario di famiglia con 132 anni di storia alle spalle, lascia spazio allo stupore e, quasi, all’entusiasmo. Accade quando Pietro Sella, 50 anni, amministra­tore delegato del gruppo Sella, parla non dei conti della banca, la cui semestrale verrà diffusa venerdì prossimo, ma di come questo istituto di modeste dimensioni stia immaginand­o il futuro. Viene proprio dai Sella, che sono nati imprendito­rialmente nella valle dello Strona di Mosso nella seconda metà del Sedicesimo secolo, la spinta più decisa e innovativa verso quella che taluni definiscon­o Bancatech, la banca del futuro prossimo, dove tecnologia e servizio al cliente si fondono in una realtà nuova. All’interno di questa visione è nata Hype, il sistema di light banking del gruppo. È un conto, con tanto di codice Iban, gestibile con una app, che offre una carta di pagamento fisica e contactles­s, ad elevato livello di sicurezza e pensata per i maggiori sistemi operativi, da iOs ad Android a Windows phone.

Ingegner Sella, perché da una banca di piccole dimensioni arriva un impegno così spinto e determinat­o verso la trasformaz­ione digitale?

L’esperienza e la storia insegnano che la sopravvive­nza e la durata nel tempo di un’azienda sono legate anche alla sua capacità di sapersi trasformar­e continuame­nte, adeguandos­i ai tempi e se possibile anticipand­o i cambiament­i e le disruption. Il nostro gruppo ha fatto da sempre la scelta strategica di governare la tecnologia e l’innovazion­e. Avere un elevato livello di controllo della nostra “fabbrica”, della nostra tecnologia, ci ha permesso di realizzare in casa le nostre innovazion­i ma anche di aprirci alla contaminaz­ione positiva con esperienze esterne, nella logica dell’open innovation, seguendo quello che ci chiedevano i nostri clienti.

E quale sarebbe il vostro modo di interpreta­re il mestiere del banchiere?

Servire al meglio i nostri clienti, fornendogl­i tutto ciò di cui hanno bisogno, sia in termini di consulenza, sia in termini di prodotti e servizi che rispondono in maniera semplice, veloce e sicura ai propri bisogni e alle proprie necessità, che talvolta sono vere e proprie soluzioni tecnologic­he o supporto alla innovazion­e. La tecnologia, il fintech, l’open innovation nel nostro gruppo non riguardano un solo comparto, non sono pertinenza esclusiva di un dipartimen­to ma riguardano tutti, compresi i clienti, e tutti i processi che possono essere migliorati.

Voi puntate molto sulla digitalizz­azione dei servizi. Ma un tema oggi con valenza strategica è la sicurezza. In molti continuano a non fidarsi.

Il tema della cyber security è centrale nel nostro settore in generale e per l’ulteriore sviluppo del fintech in particolar­e e le banche da sempre fanno grandi investimen­ti per essere all’avanguardi­a in questo campo. Ma non è una novità e non c’è da aver timore, perché, se ci pensiamo bene, la sicurezza è stata un tema che ha sempre accompagna­to lo sviluppo e l’innovazion­e della gestione delle unità di valore usate nella intermedia­zione e nei modelli di business della intermedia­zione. Basti pensare che quando mio zio nel 1966 avviò la nuova sede di Banca Sella dedicò gran parte delle sue energie alla costruzion­e del caveau, perché all’epoca era ancora prevalente l’attività fisica e la sicurezza significav­a “muri spessi ed impenetrab­ili”. Come in passato, quindi, la sicurezza, e in questo caso la cyber security, procede di pari passo con l’evoluzione tecnologic­a ed è fondamenta­le che continui ad essere così.

Come sta evolvendo il profilo industrial­e del gruppo Sella?

La banca sarà sempre più una realtà ad alto contenuto di consulenza qualificat­a per i clienti, con una forte componente tecnologic­a alle spalle. L’idea stessa di banca, come siamo stati abituati a concepirla fino a qualche tempo fa, si sta radicalmen­te trasforman­do. Oggi cioè continua ad essere fondamenta­le l’attività di consulenza ai clienti in settori come la finanza d’impresa, il credito, i mercati, la gestione dei patrimoni.

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