Campione, ‘il sindaco si dimetta’
“Un passo indietro”. Quattro consiglieri comunali di Campione d’Italia chiedono all’attuale amministrazione dell’enclave di farsi da parte, invocando l’intervento delle istituzioni centrali. In particolare, Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi, chiedono le “immediate dimissioni del sindaco, al fine di poter far intervenire urgentemente e direttamente le Istituzioni centrali, in una situazione tanto drammatica, quanto vitale per la sopravvivenza della comunità campionese”. A influire sulla decisione dei quattro politici, la gravità della situazione in cui versa il paese e “l’impressione che, allo stato, non vi sia alcun vero programma da parte per tentare di risolvere concretamente questa emergenza sociale e, soprattutto, sembra che manchi integralmente il necessario e imprescindibile supporto e appoggio delle competenti Istituzioni, in questa fase così difficile”. Intanto, si è venuto a sapere che il presidio iniziato quando è stato chiuso il casinò continuerà almeno fino al 26 agosto. Gli sguardi restano puntati su Roma. Ma tutto tace. Per sollecitare una risposta la parlamentare comasca Chiara Braga (Pd), con una interpellanza a risposta scritta, chiede “l’immediata convocazione di un tavolo di confronto e di trattativa con tutti i soggetti coinvolti, compresi i rappresentanti dei lavoratori, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per affrontare l’emergenza occupazionale che si è profilata a Campione d’Italia”. Oltre che a Luigi di Maio (ministro del Lavoro) Chiara Braga ha inviato l’interpellanza anche a Matteo Salvini (ministro dell’Interno), a cui chiede di intervenire “con la massima urgenza per valutare ogni possibile soluzione riguardo all’affidamento della concessione della casa da gioco, al fine prioritario di consentire il proseguimento dell’attività e assicurare la continuità occupazionale”. Fra le ipotesi allo studio del Viminale ci sarebbe la nomina di un commissario prefettizio. Nel frattempo si è allungato l’elenco dei creditori della Casinò Spa: sono i titolari del conto-deposito, sistema adottato dai grandi giocatori che, in caso di vincita, non ritirano il contante, lo lasciano in deposito per ritirarlo in fiches la volta successiva. Un modo per non avere problemi in dogana. Per recuperare i propri soldi (in totale un milione di euro) è necessario attendere l’udienza per la determinazione dello stato passivo del 28 gennaio 2019.