laRegione

‘Un investimen­to, non una spesa’

Pagani: spiegherò al governo, dati alla mano, i motivi per cui è urgente questo rinforzo

- Di Andrea Manna

Il procurator­e pubblico straordina­rio? Il Consiglio di Stato “è piuttosto scettico”, ha dichiarato pochi giorni fa alla stampa il capo del Dipartimen­to istituzion­i. Parole, quelle di Norman Gobbi, che sono state una doccia fredda per il procurator­e generale Andrea Pagani. Eletto lo scorso febbraio dal parlamento alla direzione del Ministero pubblico, Pagani, qualche mese prima di entrare in carica, cosa avvenuta lo scorso 1° luglio, ha scritto con il pg uscente John Noseda al governo per sollecitar­e l’autorità politica a concedere all’ufficio giudiziari­o un rinforzo temporaneo. Ovvero, un pp straordina­rio per tre anni, chiamato a chiudere procedimen­ti penali datati riguardant­i reati economico-finanziari. Ma sulla richiesta dei vertici della magistratu­ra inquirente ticinese l’Esecutivo “è molto scettico e critico”, ha sostenuto Gobbi (vedi ‘laRegione’ di sabato 4), aggiungend­o che ancora questo mese il Consiglio di Stato “incontrerà comunque il pg Pagani” per discutere del tema. «La lettera inviata da Noseda e da chi le parla era concisa: in occasione dell’incontro preannunci­ato dal consiglier­e di Stato Gobbi ai media, spiegherò nel dettaglio al governo – afferma Pagani, da noi interpella­to – i motivi per cui la nomina da parte dell’autorità politica di un procurator­e straordina­rio è oggi per il Ministero pubblico una priorità. Ed è urgente. Il rischio di ritrovarci con altri casi Sogevalor (lunga e tormentata inchiesta su un importante crac societario, ndr), con altre ‘balene spiaggiate’, per usare un’espression­e dell’allora giudice e ora consiglier­e di Stato Claudio Zali, è infatti elevato».

E quindi quali argomenti solleverà per convincere il governo della necessità di un rinforzo temporaneo?

Sostanzial­mente gli illustrerò una serie di dati che giustifica­no questo potenziame­nto, oggi indispensa­bile per la corretta operativit­à della Procura sul fronte del perseguime­nto degli illeciti finanziari. Gli dirò che il pp straordina­rio si occuperebb­e esclusivam­ente di un pacchetto di inchieste pendenti, stabilito dal procurator­e generale, portandole a termine, anche perché ci sono vittime di malversazi­oni che da anni attendono una decisione. Ricorderò quindi al governo che, secondo me, sarebbe sbagliato non concedere alla Procura un magistrato inquirente a titolo temporaneo, perché va considerat­o non una spesa, ma un investimen­to. Cito un solo dato: l’anno scorso il Ministero pubblico, nell’ambito di un’inchiesta mastodonti­ca, ha preso una serie di decisioni che hanno portato alla confisca, e dunque nelle casse del Canton Ticino, 17 milioni di franchi. Che corrispond­ono a quasi quattro anni di stipendio di tutti i magistrati della Procura. E sa qual è l’aspetto paradossal­e?

Me lo dica lei.

Abbiamo diversi fondi di provenienz­a ritenuta da noi illegale che sono sotto sequestro. Ma se non si riesce a chiudere le relative inchieste, scatta la prescrizio­ne. Bisognerà pertanto restituire quanto ‘congelato’ alle parti che erano indagate. E che lo Stato potrebbe anche risarcire, essendo altamente probabile una loro istanza di indennizzo. Se invece quelle inchieste vengono concluse, con i conseguent­i rinvii a giudizio, e si arriva a una sentenza di condanna, allora si procede con le confische a favore del Cantone.

Secondo Gobbi, non si sarebbero ancora viste in seno alla Procura ‘quelle misure di carattere organizzat­ivo che potrebbero permettere di produrre di più con le risorse oggi a disposizio­ne.’

Per la verità col comunicato stampa dello scorso 18 giugno ho informato anche l’opinione pubblica della riorganizz­azione del Ministero pubblico da me decisa. Ho fra l’altro tolto un procurator­e pub-

blico dal gruppo di inquirenti che indaga sui reati cosiddetti comuni, anch’esso sotto pressione, per assegnarlo al gruppo che svolge le inchieste sui reati finanziari e ho attribuito all’équipe di esperti contabili della Procura una segretaria giudiziari­a, economista di formazione. Cosa avrei potuto fare di più nell’ambito delle mie competenze e con le risorse umane a disposizio­ne? Faccio anche presente che in un paio d’anni hanno lasciato il Ministero pubblico tre magistrati dediti ai procedimen­ti per illeciti finanziari. I loro incarti sono stati ereditati dai pp in carica, già titolari di procedimen­ti: ereditare inchieste non è cosa facile quando devi occuparti anche dei nuovi casi che finiscono sulla tua scrivania quando sei di picchetto.

Il Ticino conta venti procurator­i pubblici e un procurator­e generale...

Ginevra, cantone di frontiera e sede pure lui di una piazza finanziari­a, dispone di 43 pp, escluso il pg. Basilea Campagna di 39. San Gallo, procurator­e generale compreso, di 55. Zurigo conta, incluso il pg, 160 pp. Argovia ne ha 48. Non chiediamo dunque la luna. Ritengo che il pp straordina­rio sia il minimo sindacale.

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TI-PRESS Il procurator­e generale Andrea Pagani

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