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In Spagna a braccia aperte

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Madrid – La Spagna apre nuovamente i porti ad una nave umanitaria, ma non nel porto desiderato dalla nave. La Open Arms, dopo una settimana in mare con a bordo 87 migranti soccorsi davanti alla Libia, ha ricevuto il via libera da Madrid per approdare ad Algeciras. La decisione del governo spagnolo non è piaciuta alla Ong catalana, che continua a chiedere un porto più vicino alla posizione in cui si trova: Algeciras, nella baia di Gibilterra e proprio di fronte all’enclave di Ceuta, in Marocco, è infatti molto più distante rispetto ai precedenti approdi concessi da Madrid alle navi umanitarie: Valencia, Barcellona e Palma di Maiorca. Algeciras, ha lamentato un portavoce di Open Arms, si trova “a 590 miglia nautiche da dove ci troviamo, tre giorni di traversata in più sperando che ci sia cibo sufficient­e per tutti. Le 87 persone salvate dovranno attendere più di una settimana per raggiunger­e un porto sicuro”. Per la quarta volta in due mesi, dunque, il governo di Pedro Sanchez apre i porti alle navi umanitarie: era successo per l’Aquarius a Valencia, dopo una settimana in balia dei rifiuti di Italia e Malta, era successo per la stessa Open Arms il 4 luglio – con 60 migranti – e il 21 dello stesso mese dopo il salvataggi­o della donna camerunens­e rimasta per due giorni in mare aggrappata ai resti di un gommone, e il recupero dei corpi di una donna e un bambino. Ancora lunedì, il governo di Madrid aveva affermato che la politica di Matteo Salvini sui migranti è “a spese della Spagna e di tutta l’Europa”. Sul tedesco ‘Handelsbla­tt’, il ministro degli Esteri Josep Borrel ha parlato di un crescente “isolamento” italiano che lede l’idea europea.

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KEYSTONE Aiuto

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