Campione ‘chiuso per lutto’
Un silenzio assordante, quello dei politici, che a Campione d’Italia sconcerta e fa crescere rabbia e paura per un futuro incerto che più non potrebbe essere. Sentimenti palpabili fra i partecipanti del corteo – tutto il paese – che per due ore dalle 10 alle 12 ieri ha percorso le strade dell’enclave sotto lo sguardo vigile di decine di poliziotti arrivati da Como. Una presenza che ai più è apparsa inopportuna. Molti cartelli e bandiere dei sindacati. “Campione d’Italia chiuso per lutto: morto il Casinò, morto il paese”. Il più significativo che nella sua sintesi racchiude i rischi dell’enclave. In riva al Ceresio ne sono consapevoli, ma in tutti i modi cercano di esorcizzarli. Tutto chiuso: negozi, bar, ristoranti e pure il Comune. Al corteo, oltre ai dipendenti del Casinò, hanno partecipato i comunali, in permesso sindacale di due ore (quasi una beffa questo rilievo visto che da 7 mesi lavorano senza essere pagati) e i pensionati fra i più penalizzati dalle misure prese dal Comune, prima che fosse dichiarato il dissesto finanziario. Già è stato deciso un nuovo corteo, per la giornata di giovedì 23 agosto. In tutti la consapevolezza che la riapertura del Casinò non potrà avvenire prima di settembre. “I politici se ne vanno in vacanza e della nostra situazione non si preoccupano’’. L’amara considerazione della stragrande maggioranza dei 600 partecipanti al corteo. L’amministrazione comunale ha lanciato l’ennesimo appello alla politica, sotto forma di una lettera spedita al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ai due sottosegretari di Varese e Como, Stefano Candiani e Nicola Molteni, al presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi Aquilini e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Tutti leghisti. Una lettera per sollecitare un incontro per presentare il piano di risanamento del paese.