laRegione

Polemica scomposta

- di prof. Ugo Volli, ordinario di Semiotica del testo all’Università di Torino

Ogni persona di buon senso conviene sulla necessità, soprattutt­o in tempi di “fake news” e su temi molto discussi, di intervenir­e pubblicame­nte solo in maniera documentat­a e precisa. Per questo sono rimasto molto deluso dall’intervento su ‘laRegione’ di una persona generalmen­te stimata e dal passato di magistrato come Fabrizio Eggenschwi­ler. Praticamen­te nulla di quel che il dottor Eggenschwi­ler scrive corrispond­e alla realtà, tanto che viene il dubbio se abbia dato anche una rapida scorta al testo giuridico che commenta, che pure è fa- cilmente reperibile in rete (per esempio: www.jpost.com/IsraelNews/Read-the-full-Jewish-Nation-State-Law-562923). Cerco di restituire rapidament­e la realtà dei fatti, per permettere ai lettori di giudicare serenament­e. Israele ha un sistema giuridico di origine britannica, quindi non ha un testo costituzio­nale unitario, ma una Dichiarazi­one di Indipenden­za e diverse “leggi fondamenta­li” che trattano aspetti diversi, come i vari titoli di una costituzio­ne. I diritti fondamenta­li di tutti i cittadini e in genere gli esseri umani sono già contenuti nella Dichiarazi­one (dove si proclama che Israele “assicurerà completa uguaglianz­a di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzion­e di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura”) e sono oggetto di una “legge fondamenta­le” del 1992 intitolata “Dignità Umana e libertà” (knesset.gov.il/laws/special/eng/ BasicLawLi­berty.pdf) dove si richiama la Dichiarazi­one e si proclama “il riconoscim­ento del valore dell’essere umano, la santità della sua vita e la sua libertà personale”. Segue a pagina 22

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