Polemica scomposta
Ogni persona di buon senso conviene sulla necessità, soprattutto in tempi di “fake news” e su temi molto discussi, di intervenire pubblicamente solo in maniera documentata e precisa. Per questo sono rimasto molto deluso dall’intervento su ‘laRegione’ di una persona generalmente stimata e dal passato di magistrato come Fabrizio Eggenschwiler. Praticamente nulla di quel che il dottor Eggenschwiler scrive corrisponde alla realtà, tanto che viene il dubbio se abbia dato anche una rapida scorta al testo giuridico che commenta, che pure è fa- cilmente reperibile in rete (per esempio: www.jpost.com/IsraelNews/Read-the-full-Jewish-Nation-State-Law-562923). Cerco di restituire rapidamente la realtà dei fatti, per permettere ai lettori di giudicare serenamente. Israele ha un sistema giuridico di origine britannica, quindi non ha un testo costituzionale unitario, ma una Dichiarazione di Indipendenza e diverse “leggi fondamentali” che trattano aspetti diversi, come i vari titoli di una costituzione. I diritti fondamentali di tutti i cittadini e in genere gli esseri umani sono già contenuti nella Dichiarazione (dove si proclama che Israele “assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura”) e sono oggetto di una “legge fondamentale” del 1992 intitolata “Dignità Umana e libertà” (knesset.gov.il/laws/special/eng/ BasicLawLiberty.pdf) dove si richiama la Dichiarazione e si proclama “il riconoscimento del valore dell’essere umano, la santità della sua vita e la sua libertà personale”. Segue a pagina 22