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La Val Bavona e il Far West

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Una tipica serata estiva dove per fuggire dall’afa e dal caos cittadino due ragazzi decidono di andare a rifugiarsi in Val Bavona con l’idea del tutto pacifica di passare la notte un po’ al fresco e in tranquilli­tà. Dopo un bel bighellona­re per la strada che da Cavergno porta in valle, decidiamo di accamparci in una selva adiacente alla strada. In valle la corrente manca perciò risulta difficile rendersi conto dove si è finiti (erano le 23) non essendo la strada illuminata. Lo abbiamo fatto presente il giorno dopo: se c’era un cartello, ci rincresce, non lo abbiamo visto! Rimaniamo a dormire nella selva con l’intenzione di non disturbare né men che meno sporcare. La mattina ci svegliamo presto e il proprietar­io si presenta con fare anzitempo gentile chiedendoc­i cortesemen­te di andare via essendo il posto privato. Senza nessun problema, tiriamo insieme la nostra roba e facciamo per andarcene. Poco dopo ritorna il personaggi­o il quale ci minaccia che se non avremmo pagato 20 fr. per il disturbo avrebbe chiamato la polizia. La mia reazione è stata ovviamente stizzita, ma da che mondo e mondo! La storia non finisce qui purtroppo perché qualcuno si è offeso, ritiene di essere stato insultato e pretende un rimborso per danni da parte mia (sic!) di 1’000 fr. da dare in beneficenz­a. Ma in questo Ticino la si vuole smettere di comportars­i come sceriffi sempre sull’attenti e pronti a mettere in difficoltà una persona (me) per uno screzio inutile e che poteva benissimo finire lì? No, dalle nostre parti anche dormire in un prato pacifici in estate può costare caro.

Lio Morandi, Roveredo

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