Accordo nucleare con l’Iran, gli Usa avvertono Londra
Londra – Suona come un avvertimento il rimbrotto rivolto ieri al governo conservatore britannico di Theresa May dall’ambasciatore degli Stati Uniti a Londra, Woody Johnson, che di fatto intima al “più vicino degli alleati” in Europa di rivedere la posizione “filo-europea” favorevole all’accordo nucleare con Teheran, per riallinearsi invece ai voleri di Washington. Il monito è arrivato a mezzo stampa, in un articolo del ‘Sunday Telegraph’. Commentando la confermata presa di distanza di questi giorni del gabinetto May nei confronti delle nuove sanzioni anti-Teheran partorite dalla Casa Bianca, Johnson ha fatto sapere senza grandi giri di parole che l’atteggiamento britannico è destinato, in mancanza di ripensamenti, a innescare conseguenze potenzialmente “serie” da parte americana. Secondo il ‘Telegraph’, si tratta di una “sfida diretta” alla premier May a sganciarsi da Bruxelles su questo dossier, anche sullo sfondo delle condizioni privilegiate di libero scambio che Londra spera di spuntare da Washington dopo la Brexit. Oltre che d’una richiesta implicita di “ricambiare il favore” delle sanzioni che l’amministrazione americana ha appena annunciato pure contro la Russia, facendo sponda alle accuse rivolte da Londra a Mosca per il tentato avvelenamento dell’ex spia russa Serghiei Skripal e di sua figlia Iulia. L’ambasciatore non ha inoltre esitato a passare sopra la testa di Theresa May e del suo gabinetto, intimando direttamente alle aziende del Regno di tagliare i legami con Teheran (stimati nel 2016 in 365 milioni di sterline di contratti). “Il presidente – ha scritto – è stato chiaro: chiunque privilegi i suoi interessi in Iran (...) rischierà conseguenze serie nel commercio con gli Stati Uniti”. Il Foreign Office rifiuta però di farsi forzare la mano. Almeno per ora. “Noi rimaniamo impegnati a rispettare l’accordo (sul nucleare iraniano)”, ha fatto sapere un portavoce replicando a Johnson. Pur affrettandosi ad aggiungere che Londra è “aperta a discutere con l’amministrazione americana e il Congresso su come affrontare insieme le preoccupazioni che condividiamo sulle attività regionali dell’Iran”. ANSA