Disabili e filosofi, i bimbi di Melgar
Ci regala un’altra pellicola sensibile, Fernand Melgar. Dopo i pluripremiati documentari di denuncia sulla condizione dei rifugiati in Svizzera e sui rimpatri forzati, ‘La forteresse’ (2008) e ‘Vol spécial’ (2011), il regista romando sabato al Fevi ha nuovamente toccato le corde sensibili, restituendo uno sguardo ricolmo di tenerezza e speranza sull’handicap con il suo ‘À l’école des Philosophes’. Il regista ha seguito i primi passi a scuola di cinque bambini disabili fisici e mentali, «il mio più lungo girato, durato un anno e mezzo, e per il quale non avevo mai provato tanto piacere a filmare – dichiara Melgar – tanto che in poco tempo non avevo più visto in loro gli andicappati, ma persone che hanno due o tre qualità in più di noi. Non bisogna essere andicappati per essere differenti, perché siamo tutti differenti». Il film ci fa amare dal primo istante i suoi piccoli protagonisti, Léon, Kenza e gli altri, la forza e l’amore incondizionato dei loro genitori, la capacità di ascolto e la dedizione di Adeline Schopfer, l’istitutrice coprotagonista del film e dei suoi colleghi. La scuola è quella della Fondation de Verdeil diretta da Cédric Blanc a Yverdon-les-Bains: l’emozione sempre come il primo giorno di scuola. La giornata inizia con una canzone in cui maestre e bambini si danno il buongiorno. Il rito di iniziare allo stesso modo e di scandire il tempo con attività ricorrenti edifica il progresso concreto in ognuno dei bambini per lo stesso stupore dei genitori. Anche alla ‘scuola dei filosofi’ esiste il limite, il bimbo che disturba i compagni viene accompagnato in corridoio con fermezza e tenerezza e – si legge nello sguardo delicato restituito dalla cinepresa – la lezione su rispetto e regole sortisce il sorprendente effetto desiderato. Nel film di Melgar la disabilità rilascia i suoi ostacoli, le barriere vengono abbattute. Lo sguardo sul mondo non conosce diversità e nasce qui come altrove dalla curiosità dei suoi protagonisti. E le esperienze tattili, comunitarie, guidano l’evoluzione nei piccoli protagonisti: la spesa al supermercato, la vacanza lontano dai genitori, la piscina e la forza ristoratrice dell’acqua. ‘À l’école des Philosophes’ è un omaggio ai bimbi disabili, ai loro genitori e agli educatori. Una promozione della società inclusiva. Dichiara Melgar: «A proposito del titolo ho pensato a Platone che disse che si apprende l’uno dall’altro. E i bambini imparano l’uno dall’altro». Il film sarà nelle sale a settembre e in tv l’anno prossimo.