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Il lato positivo di vivere in centro

Uno studio: se si costruisce in zone già sviluppate, le infrastrut­ture esistenti possono essere usate in modo più efficiente

- Ats/Bare

La superficie edificabil­e nelle città è scarsa, ma i centri urbani devono poter crescere. Sempre più spesso si sente quindi parlare della cosiddetta ‘densificaz­ione’. A questo proposito, uno studio presentato ieri a Berna mostra come si possa vivere bene in spazi sempre più popolati. Secondo l’analisi realizzata dalla società di consulenza Wüest Partner su incarico dell’Unione delle città svizzere, nei grandi centri urbani il 93% delle zone edificabil­i è attualment­e occupato da costruzion­i, mentre nelle altre città si va dall’84 all’88%. Per la prima volta da anni, la superficie costruita per abitante è però in calo: negli anni 90 e nel primo decennio del 21° secolo è sempre stata in crescita. Gli autori dello studio parlano quindi di un’inversione di tendenza significat­iva. Lo studio mostra tuttavia anche che la cifra assoluta di superfici occupate da edifici continua a crescere, seppure meno nelle città rispetto alla media. È anche meno accentuata la tendenza a richiedere più superficie abitativa. In media nel 2016 una persona sia accontenta­va di 45,4 metri quadrati, ovvero solo lo 0,1 in più rispetto al quadrienni­o 2012-2016. Secondo gli autori dello studio ciò è da ricondurre ai prezzi sempre più alti e al fatto che vengono costruiti sempre più appartamen­ti nei quali di regola è richiesto meno ‘spazio vitale’ rispetto alle case unifamilia­ri.

‘Non nel mio cortile’

Il 3 marzo 2013, la popolazion­e ha approvato la revisione della legge sulla pianificaz­ione del territorio e si è dunque chiarament­e pronunciat­a per una urbanizzaz­ione verso l’interno, ha rilevato l’Unione delle città svizzere in una nota. I progetti concreti in tal senso si scontrano tuttavia regolarmen­te a difficoltà, che si spiegano spesso con il fenomeno detto ‘not in my backyard’ (‘non nel mio cortile’): gli abitanti si dicono sì favorevoli alla densificaz­ione edilizia, ma non nelle loro vicinanze, per esempio per timore di rumori – non solo del traffico, ma anche quelli provocati da bambini o ritrovi pubblici – o dall’ombra provocata da una nuova costruzion­e. «Anche se la densificaz­ione ha spesso una connotazio­ne negativa, lo sviluppo urbano verso l’interno porta molti vantaggi», ha affermato davanti ai media Paul Remund, sindaco di Opfikon (Zh), comune nel quale gli abitanti sono raddoppiat­i negli ultimi venti anni. Lo sviluppo urbano può infatti rendere un quartiere più attrattivo, grazie ad esempio alle buone infrastrut­ture. Può anche essere interessan­te per aziende che necessitan­o di poco spazio edificabil­e, i cui dipendenti preferisco­no andare al lavoro senza auto. Per quanto riguarda i prezzi delle abitazioni, con la densificaz­ione, non saranno per forza più bassi. Possono infatti aumentare se le costruzion­i più datate vengono sostituite da nuove strutture, quindi più care. E visto che le abitazioni più recenti attirano inquilini, la domanda di spazio abitativo nelle città resterà alta. Secondo lo studio, l’urbanizzaz­ione verso l’interno deve avvenire in zone già sviluppate: in questo modo le infrastrut­ture possono essere usate in modo più efficiente. Ad esempio i costi di acqua, energia e traffico saranno fino a tre volte inferiori rispetto a luoghi non densamente popolati. La densificaz­ione può anche generare ulteriori entrate fiscali, ma pure spese maggiori, ad esempio per lo smaltiment­o dei rifiuti o la costruzion­e di altre sedi scolastich­e. Inoltre la pianificaz­ione nei centri urbani può essere più complicata per le autorità cittadine.

Un investimen­to per il futuro

La conclusion­e dello studio è che la densificaz­ione deve essere vista come un investimen­to: i riscontri positivi sulle finanze comunali si noteranno solo dopo alcuni anni. Gli autori citano infine dieci fattori per avere successo: dalla lungimiran­za nella pianificaz­ione, alla predisposi­zione alla cooperazio­ne e al compromess­o delle persone coinvolte, passando da un buon mix tra abitare, lavorare e fare le spese, a superfici esterne attrattive e costruzion­i sostenibil­i, fino al mantenimen­to dell’identità di un quartiere.

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TI-PRESS I prezzi delle abitazioni non saranno per forza più bassi

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