laRegione

Più tutela per chi opera nel bosco

Contratto collettivo rivisto per i dipendenti delle aziende forestali. Guidicelli (Ocst): ‘Settore ordinato’

- Di Chiara Scapozza

Salari minimi al rialzo, più giorni liberi e meno ore. Rizzi (Dfe): ‘Ramo non litigioso. Spero possa fare da esempio’.

Un leggero aumento dei salari minimi, più vacanze e una riduzione dell’orario annuale, tramite il riconoscim­ento di alcuni giorni festivi senza ritocco della busta paga. Questi i migliorame­nti al Contratto collettivo di lavoro (Ccl) dei dipendenti delle imprese forestali – ergo ingegneri forestali, selvicolto­ri, addetti e personale amministra­tivo – entrati in vigore con l’ultimo rinnovo del Ccl il 1° gennaio 2018 e la cui obbligator­ietà generale è stata prorogata fino al 30 giugno 2022 con decreto del Consiglio di Stato pubblicato nei giorni scorsi. «Un contratto abbastanza buono, con dei minimi salariali dignitosi in un settore anche piuttosto ordinato, vista anche la sua espansione». Così il sindacalis­ta Gianni Guidicelli, che per l’Ocst segue le trattative con l’Associazio­ne imprendito­ri forestali della Svizzera italiana (Asif). Le aziende attive nel ramo in Ticino sono 51, di cui 38 associate. Globalment­e i dipendenti coperti dal Ccl sono 382 (di cui 319 occupati presso datori di lavoro associati). Dati di fine 2017. «È un settore che conosce un buon momento – riprende Guidicelli –. Penso alle attività di cura del bosco, all’utilizzo della risorsa legno come vettore energetico e ai progetti che stanno nascendo legati a questo materiale. Inoltre è un mestiere, quello del selvicolto­re in particolar­e, che esercita una certa attrattiva sui giovani. Il numero di posti di apprendist­ato offerti ogni anno non è sufficient­e a coprire le richieste». Segno che prendersi cura della natura mantiene intatto il suo fascino, nonostante si tratti di lavori classifica­ti come pericolosi. «Sì certo. E non solo: lavorare all’esterno significa sottostare alle bizze atmosferic­he. Può essere un mestiere pesante, ed è proprio questo un tema ancora in discussion­e». In che senso? «Vorremmo riuscire a proporre il prepension­amento, sul modello ad esempio del settore dell’edilizia. Riteniamo infatti che lo sforzo richiesto durante la carriera profession­ale lo giustifich­i. Per ora però non siamo ancora riusciti a concludere la trattativa, la discussion­e è in divenire». Si vedrà. Certo è che con il Cantone quale maggiore committent­e è nell’interesse di tutti tutelare al meglio i dipendenti. «Confermo: è un settore non litigioso». Un bel segnale anche per Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia e presidente della Commission­e tripartita: «Nel contesto del mercato del lavoro ticinese, particolar­mente sotto pressione, prendiamo atto con piacere che c’è un settore capace di mantenere un contratto collettivo di lavoro e di obbligator­ietà generale. L’auspicio – rileva Rizzi – è che possa essere da esempio anche per altri settori, a tutela dei lavoratori e delle aziende».

 ?? TI-PRESS ?? Il Ccl rinnovato è in vigore dal 1° gennaio
TI-PRESS Il Ccl rinnovato è in vigore dal 1° gennaio

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland