Una galleria di quasi 8 km, con poca pendenza e solo per il traffico leggero
Lo studio presentato dal comitato per il tunnel stradale italo-svizzero “San Luigi Guanella” prevede la realizzazione di una galleria di 7,9 km a due corsie con altrettante banchine stradali per una larghezza totale di 10,5 metri. Al suo interno sono previste 15 piazzole di sosta disposte ogni 500 metri in modo alternato sulla corsia di destra e di sinistra. A una distanza di circa 30 metri dall’asse principale è inoltre prevista la costruzione di una galleria di sicurezza che correrà parallelamente a quella principale e che sarà collegata a essa con 8 tunnel. Un’arteria che potrà servire, in caso d’incidente, per il transito dei mezzi di soccorso provenienti dalla Svizzera o dall’Italia. Allo stesso tempo viene ipotizzato l’utilizzo del tunnel di sicurezza per la posa di linee elettriche (come quella che attualmente corre su linea aerea lungo il passo della Forcola “con grave impatto ambientale”), nonché di linee gas, telefoniche e di infrastrutture via cavo. L’ipotesi, viene sottolineato, è stata studiata in modo da avere una lunghezza contenuta (la più breve tra le due vallate è proprio quella tra Campodolcino e la Val Mesolcina) e costi accessibili. Viene anche fatto notare che in questo tratto vi è un dislivello minimo tra un capo e l’altro. Da notare che l’arteria stradale proposta non prevede la possibilità di essere percorsa da traffico pesante. Niente “bisonti della strada” dunque, bensì solo traffico leggero composto da autovetture, motocicli, bus turistici e camioncini. Il comitato vorrebbe intitolare il tunnel a San Luigi Guanella, il cui primo centenario dalla morte è stato celebrato nel 2015. Un personaggio precursore dei rapporti di forte collaborazione tra le due nazioni. Tra i promotori figura in effetti anche un suo discendente, il sindaco di Campodolcino Giuseppe Guanella.
Per sgravare dal traffico gli assi autostradali principali
Non solo tra Italia e Svizzera: secondo i promotori, la galleria permetterebbe collegamenti più veloci anche tra Svizzera e Svizzera, per esempio avvicinando le valli grigionesi Mesolcina, Poschiavo, Engadina e Bregaglia. Inoltre, il raccordo “andrebbe ad alleggerire in modo significativo il traffico proveniente dal Bresciano, dal Bergamasco, dal Lecchese e dal Sondriese, che ora gravita, in gran parte, sull’asse Milano-Como-Chiasso-LuganoBellinzona-Mesocco, e che potrebbe invece essere dirottato sulla direttiva Lecco-Colico-Chiavenna-Campodolcino fino a confluire in Svizzera sulla A13”.