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La luce del tunnel

- Di Giacomo Rizza

A diciotto mesi dalla messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo le Ffs stilano un primo bilancio positivo. 70mila i transiti, in linea con le aspettativ­e. Il tunnel ferroviari­o più lungo del mondo presenta tecnologie avanzate che comportano ampi costi di manutenzio­ne. Grazie alla serata di approfondi­mento abbiamo potuto accedervi.

Tutti l’attraversa­no e ne godono i benefici. Pochi però conoscono i segreti dei 57 chilometri di binari avvolti dal calore e dall’oscurità della galleria di base del San Gottardo. Dietro alla costruzion­e del tunnel ferroviari­o più lungo al mondo si celano infatti aspetti tecnici e logistici all’avanguardi­a, e in continua evoluzione, che permettono a viaggiator­i e merci di impiegare solo una ventina di minuti per compiere la tappa Erstfeld-Bodio. Cominciata al Centro d’intervento e manutenzio­ne di Biasca e culminata nella stazione multifunzi­one di Faido, la serata di approfondi­mento per i media organizzat­a lunedì dalle Ferrovie federali svizzere ha svelato un atteso primo punto della situazione dopo 18 mesi dall’inizio dell’esercizio, permettend­oci inoltre di vedere con i nostri occhi quanto ruota attorno alla parte operativa ticinese dell’opera ferroviari­a definita ‘del secolo’.

Come previsto, rapido e sicuro

Ritrovo fissato a Biasca al Centro d’intervento e manutenzio­ne, dove Ruedi Büchi (responsabi­le dell’esercizio della galleria), Stefan Sommer (responsabi­le tracciati ferroviari) e Daniel Salzmann (responsabi­le progetto asse nord-sud del San Gottardo) hanno esposto un bilancio positivo dopo un anno e mezzo dalla completa messa in funzione della galleria. I primi numeri, in linea con le aspettativ­e, parlano di 70mila treni che hanno percorso i 57 chilometri tra Erstfeld (portale nord) e Bodio (portale sud), con una media di 170 convogli al giorno. Di questi, 121 sono treni merci. La delegazion­e Ffs ha inoltre indicato che non si sono verificati incidenti di rilievo, che gli impianti tecnici funzionano bene sin dall’inizio e che circa il 99% dei treni passeggeri transita regolarmen­te attraverso la galleria. Progettato per rendere il passaggio ferroviari­o del San Gottardo più rapido e sicuro, oggi AlpTransit si pone in linea

con gli obiettivi. Dopo la conferenza stampa si è proceduto con la visita al Centro di manutenzio­ne e intervento di Biasca che insieme al suo gemello di Erstfeld (in totale circa 150 posti di lavoro) garantisce la puntiglios­a manutenzio­ne della galleria, tassello fondamenta­le per il corretto funzioname­nto dell’esercizio per il quale, nel 2017, le Ffs hanno

investito 30 milioni di franchi. Ubicato a poco più di 200 metri dal centro di manutenzio­ne per veicoli ferroviari da cantiere Ffs, il moderno e tecnologic­o stabilimen­to AlpTransit di Biasca pianifica i lavori all’interno della galleria e forma scrupolosa­mente gli operai con simulazion­i di scenari reali. Da Biasca gli esperti sono in grado di essere in

contatto diretto e assistere gli operai che si trovano nel tunnel.

Nella stazione multifunzi­onale

Arriviamo alla stazione multifunzi­one di Faido poco dopo la mezzanotte: il turno della manutenzio­ne è iniziato è durerà fino alle 6. Tramite un furgone

accediamo per tre chilometri in prossimità dei binari dove un’immensa porta blindata si sta chiudendo spartendo la canna ovest in segmenti. Questo per favorire la ventilazio­ne (alimentata da uno degli impianti più potenti al mondo) e agevolare le operazioni di addetti ai lavori di cui nessuno dei passeggeri noterà l’indispensa­bile utilità.

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TI-PRESS/PUTZU Alla stazione multifunzi­onale di Faido gli addetti alla manutenzio­ne dedicano tre notti di lavoro alla settimana per ognuno dei due tubi

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