La luce del tunnel
A diciotto mesi dalla messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo le Ffs stilano un primo bilancio positivo. 70mila i transiti, in linea con le aspettative. Il tunnel ferroviario più lungo del mondo presenta tecnologie avanzate che comportano ampi costi di manutenzione. Grazie alla serata di approfondimento abbiamo potuto accedervi.
Tutti l’attraversano e ne godono i benefici. Pochi però conoscono i segreti dei 57 chilometri di binari avvolti dal calore e dall’oscurità della galleria di base del San Gottardo. Dietro alla costruzione del tunnel ferroviario più lungo al mondo si celano infatti aspetti tecnici e logistici all’avanguardia, e in continua evoluzione, che permettono a viaggiatori e merci di impiegare solo una ventina di minuti per compiere la tappa Erstfeld-Bodio. Cominciata al Centro d’intervento e manutenzione di Biasca e culminata nella stazione multifunzione di Faido, la serata di approfondimento per i media organizzata lunedì dalle Ferrovie federali svizzere ha svelato un atteso primo punto della situazione dopo 18 mesi dall’inizio dell’esercizio, permettendoci inoltre di vedere con i nostri occhi quanto ruota attorno alla parte operativa ticinese dell’opera ferroviaria definita ‘del secolo’.
Come previsto, rapido e sicuro
Ritrovo fissato a Biasca al Centro d’intervento e manutenzione, dove Ruedi Büchi (responsabile dell’esercizio della galleria), Stefan Sommer (responsabile tracciati ferroviari) e Daniel Salzmann (responsabile progetto asse nord-sud del San Gottardo) hanno esposto un bilancio positivo dopo un anno e mezzo dalla completa messa in funzione della galleria. I primi numeri, in linea con le aspettative, parlano di 70mila treni che hanno percorso i 57 chilometri tra Erstfeld (portale nord) e Bodio (portale sud), con una media di 170 convogli al giorno. Di questi, 121 sono treni merci. La delegazione Ffs ha inoltre indicato che non si sono verificati incidenti di rilievo, che gli impianti tecnici funzionano bene sin dall’inizio e che circa il 99% dei treni passeggeri transita regolarmente attraverso la galleria. Progettato per rendere il passaggio ferroviario del San Gottardo più rapido e sicuro, oggi AlpTransit si pone in linea
con gli obiettivi. Dopo la conferenza stampa si è proceduto con la visita al Centro di manutenzione e intervento di Biasca che insieme al suo gemello di Erstfeld (in totale circa 150 posti di lavoro) garantisce la puntigliosa manutenzione della galleria, tassello fondamentale per il corretto funzionamento dell’esercizio per il quale, nel 2017, le Ffs hanno
investito 30 milioni di franchi. Ubicato a poco più di 200 metri dal centro di manutenzione per veicoli ferroviari da cantiere Ffs, il moderno e tecnologico stabilimento AlpTransit di Biasca pianifica i lavori all’interno della galleria e forma scrupolosamente gli operai con simulazioni di scenari reali. Da Biasca gli esperti sono in grado di essere in
contatto diretto e assistere gli operai che si trovano nel tunnel.
Nella stazione multifunzionale
Arriviamo alla stazione multifunzione di Faido poco dopo la mezzanotte: il turno della manutenzione è iniziato è durerà fino alle 6. Tramite un furgone
accediamo per tre chilometri in prossimità dei binari dove un’immensa porta blindata si sta chiudendo spartendo la canna ovest in segmenti. Questo per favorire la ventilazione (alimentata da uno degli impianti più potenti al mondo) e agevolare le operazioni di addetti ai lavori di cui nessuno dei passeggeri noterà l’indispensabile utilità.